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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Emergenza sfratti: un centinaio di famiglie a rischio sotto le torri

Questi i numeri del Sunia, sindacato degli inquilini della Cgil: salta la norma sul blocco degli sfratti nel decreto "Milleproroghe" del governo che avrebbe dovuto allungare i tempi per lo sfratto delle persone più fragili

Niente di buono dai nuovi dati Sunia, il sindacato degli inquilini della Cgil. Circa un centinaio le famiglie in città rischiano lo sfratto a causa del mancato inserimento della norma sul blocco degli sfratti nel decreto cosiddetto "Milleproroghe" del governo Renzi che avrebbe dovuto allungare i tempi per lo sfratto, anche nel caso di contratto di affitto scaduto per le famiglie con redditi molto bassi e con a carico disabili, persone malate o anziane, e più figli piccoli.

"In questo modo l'esecutività dello sfratto veniva congelata - dice Mauro Colombarini, segretario provinciale del Sunia di Bologna - e si avviava un percorso d'assegnazione di un alloggio pubblico. Nel frattempo, però, la famiglia non finiva per strada". Questa norma era stata pensata proprio per venire incontro a quelle persone con particolari disagi e che ora potrebbero ingrossare le file di quella che ormai da tempo sta assumendo sempre più i contorni a Bologna di una vera e propria emergenza casa. "Occorre utilizzare più risorse per far fronte al problema abitativo - continua Colombarini - nella nostra provincia ci sono stati circa 1.800 sfratti per morosità. E i numeri non si arrestano".

Per ora gli interventi messi in campo per tamponare questa situazione si riducono al protocollo per l'emergenza abitativa siglato in Prefettura dall'assessore al Welfare Amelia Frascaroli e da Ausl, Acer e Asp. E che prevede, in via sperimentale, la messa a disposizione da parte dell'Ausl di Bologna di alcuni immobili inutilizzati per chi e' stato sfrattato.

"In attesa che arrivino i soldi promessi dal piano-casa - dice Colombarini - dobbiamo fare con quello che c'è. Una cosa utile è ridurre i tempi d'attesa per le liste Erp, l'edilizia residenziale pubblica, e cercare di aggiornare rapidamente la graduatoria in base alla situazione delle persone. In questo modo si potrebbero assegnare gli alloggi più velocemente".

E le numerose occupazioni di palazzi e case sfitte a Bologna? "Non sono d'accordo con le occupazioni di immobili per assegnare un alloggio, perchè resta pur sempre un gesto illegale e si corre il rischio che una volta sgomberate le persone si ritrovino di nuovo in strada. Resta il fatto che queste azioni mettono in evidenza che ci sono troppi palazzi sfitti e su questo sì, bisognerebbe intervenire per far fronte al problema della casa a Bologna...". (Agenzia Dire)

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