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Economia

Terremoto, 18 morti sul lavoro: tragedia che non ha insegnato nulla ad alcune aziende...

"Aziende prive di certificazione per la ripresa produttiva fanno firmare liberatorie ai dipendenti e li fanno lavorare", sollevandosi da ogni responsabilità in caso di incidente. Così la dura denuncia di Cgil

"Al peggio non c'è mai fine, alcune aziende che non hanno la certificazione per la ripresa produttiva fanno firmare liberatorie individuali ai lavoratori e li fanno lavorare”, così in una nota Antonio Mattioli, della segreteria Cgil Emilia Romagna, lancia la bomba e denuncia il comportamento di alcune realtà delle zone terremotate, che pur di tornare in pista non guardano in faccia a nulla, neppure alla sicurezza dei loro impiegati, e lo fanno sollevandosi da ogni responsabilità in caso di incidente.
Le tragedie di soli pochi giorni fa - quando alcune vite sono state strappate via dal crollo di capannoni pericolanti, finiti dal sisma -  evidentemente non hanno insegnato nulla. Non hanno scalfito certe coscienze.

"Il dramma nel dramma, - aggiunge Mattioli - stiamo ricevendo segnalazioni su alcune aziende (nella foto la liberatoria presentata ai dipendenti di un'azienda modenese) che cercano di baipassare l'ordinanza del dipartimento della protezione civile, facendo firmare ai lavoratori liberatorie individuali sulla responsabilità civile e penale nel caso di danni provocati dal terremoto."
L'ordinanza della Protezione civile tirata in ballo stabilisce infatti che 'il titolare dell'attività produttiva, che è responsabile della sicurezza, deve acquisire la certificazione di agibilità sismica a seguito delle verifiche di sicurezza previste dalle norme antisismiche vigenti, fatta da un professionista abilitato, e deve depositarla nel comune territorialmente competente'.

In questo terremoto ci sono stati 18 morti sul lavoro ed il sisma - ricorda Cgil - "ha evidenziato una criticità dell'edilizia industriale che dovrà essere affrontata urgentemente con un piano generale e risolutivo per evitare nuovi disastri e per garantire la sicurezza per le persone. Tutti stiamo affrontando l'emergenza, con particolare attenzione anche alla ripresa produttiva ed in tal senso la Regione e la Protezione civile sono impegnati per ampliare il numero dei certificatori in grado di effettuare le verifiche negli stabilimenti."

Il sindacato promette battaglia: "Di fronte a queste liberatorie agiremo segnalandole alla Procura della Repubblica e ribadendo che la vita dei lavoratori non può essere giocata per una questione di mercato."

                                                                                       

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