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Tortellino a rischio, arriva la concorrenza veneta: 'Bisogna puntare sui consorzi'

I concorrenti già sarebbero un passo avanti. Tabellini: "Certo che sono diversi, ma se a Shanghai arriva il tortellino di Valeggio quello diventa il tortellino e basta". Per correre ai ripari si pensa ad un'alleanza con Modena

Se Bologna vuole davvero puntare sul'agroalimentare, per la Camera di commercio la formula magica è  solo una: consorzi. Ne è convinto il presidente di piazza della Mercanzia, Giorgio Tabellini, intenzionato a fare del 2014 l'anno in cui finalmente i produttori locali si decidano ad imboccare questa strada per affermare la presenza di Bologna sugli scaffali di tutto il mondo.

A partire, ovviamente, dal tortellino. E, meno ovviamente, non in concorrenza bensì in sinergia con Modena. "Siamo tutti convinti di avere i prodotti migliori del mondo", sottolinea Tabellini, che oggi ha presentato l'andamento congiunturale dell'economia bolognese, ma l'export fatto registrare da questo settore è debole: "Siamo ancora pochissimo presenti all'estero". Per questo, "il 2014 è l'anno in cui dobbiamo investire tempo, lavoro e risorse sull'agroalimentare", afferma il presidente, con l'obiettivo di "convincere i produttori locali che da soli non vanno".
L'esempio, per Tabellini, sono i "potenti consorzi" che, in Val di Non, consentono a piccole aziende di esportare a ritmi notevoli. Bisogna "mettere insieme qualità, efficienze e dimensioni", è certo Tabellini. Salumieri e produttori di vino "devono consorziarsi e non restare l'uno rivale dell'altro", insomma: a questo la Camera di commercio sta già lavorando, attraverso "un censimento dell'esistente e delle potenzialitàdi questi consorzi", spiega Tabellini, sottolineando che strumenti di questo tipo sono utili anche contro le sofisticazioni e le "cadute" di qualità. In passato Tabellini spiega di aver incontrato diverse resistenze, ma non è intenzionato ad abbandonare la sfida. Il presidente della Cciaa non è spaventato dalle difficoltà  che potrebbero nascere dalla coesistenza di piccoli produttori e colossi del settore.

L'obiettivo è unire realtà "omogenee", afferma Tabellini, ma il punto è che "se c'è un disciplinare, basta che ci si attenga a questo e poi chi ha benzina ne mette". Su questi temi a Modena "hanno lavorato in anticipo", ora Bologna deve prendere quello come un "punto riferimento importante ma- avverte il presidente- non dobbiamo replicare quello che hanno fatto loro, sarebbe una duplicazione senza efficienza. Dobbiamo, bensì, integrarci con queste realtà".

Tabellini immagina anche consorzi in grado di valorizzare ulteriormente la mortadella, i formaggi, il gelato. "A Modena ne hanno una ventina", afferma Tabellini: a Bologna, dove ce ne sono solo tre o quattro, "abbiamo l'ambizione di non averne meno di una decina". Con l'obiettivo, ribadisce il numero uno della Mercanzia, di "metterci insieme" con la provincia limitrofa e sviluppare sinergie. Perfino, viene da dire, sul tortellino. Si discute tanto su come va fatto il ripieno, fa notare Tabellini, ma quello che serve è "creare un disciplinare e fare un consorzio insieme a Modena, che è ben disponibile, ma anche insieme a Castelfranco Emilia che del tortellino rivendica la paternità": con i modenesi "non c'è minimamente rivalità". Questo percorso è necessario per essere in grado di "fare concorrenza a chi sta già depositando il Dop o l'Igp alla Comunità europea", avverte Tabellini: l'avversario è il tortellino di Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona, sul confine con Mantova. I due prodotti "certo che sono diversi, ma se a Shanghai arriva il tortellino di Valeggio- aggiunge Tabellini- quello diventa il tortellino e basta".

(fonte Dire)

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