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Turismo, lavoratori in sciopero: "Vogliamo il rinnovo del contratto"

Operatori del settore in stato di agitazione, oggi si scende in piazza per denunciare: "Ad oltre due anni e mezzo dalla scadenza, la stragrande maggioranza dei lavoratori del Turismo sono ancora senza contratto"

Sciopero regionale dei lavoratori del turismo: oggi la mobilitazione per chiedere il rinnovo del contratto. "Gli addetti di un settore ritenuto strategico per la nostra economia - denunciano i manifestanti - non ricevono un aumento dal mese di aprile del 2013, nonostante i significativi segnali di ripresa dei flussi turistici di cittadini italiani ed il consolidato aumento che ogni anno si riscontra di turisti stranieri".

La situazione sul rinnovo del contratto pare ad un punto di stallo. "Confindustria Alberghi e Federturismo - rendicontano i lavoratori - hanno interrotto a fine luglio trattative che parevano avviarsi finalmente sulla strada giusta della chiusura del negoziato. Confesercenti ha manifestato nei mesi scorsi un timido interesse a definire il rinnovo per poi rientrare nel silenzio che l'aveva sempre contraddistinta in tutta la tornata negoziale. Dal silenzio non sono invece mai uscite, dopo lo sciopero nazionale del 15 aprile 2015, Fiavet e Fipe Confcommercio, le quali pare abbiano sposato la pericolosissima filosofia che avere o non avere un contratto nazionale rinnovato sia la stessa cosa".

Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs UIL dell'Emilia Romagna, al fianco dei lavoratori, bollano come "inaccettabile la totale assenza di responsabilità sociale verso i propri dipendenti da parte di queste associazioni che continuano a nascondersi dietro il pretesto della crisi per giustificare il proprio interessato atteggiamento dilatorio. Il Turismo non è in crisi come dimostrano gli ultimi dati sulla stagione estiva!"

Per questi motivi, a sostegno della vertenza per il rinnovo del Contratto Nazionale, i sindacati proclamano uno sciopero regionale per l'intera giornata di lavoro odierna, dando il via ad un presidio dalle 10,00 alle 12,30 a Bologna in Via San Domenico davanti alla sede di Confindustria Bologna. Per dire "NO alle assurde pretese di smantellamento di diritti e tutele normative e salariali come unica soluzione per giungere ad una sintesi. Non è pensabile che un contratto lo paghino i lavoratori, che della crisi economica sono le principali vittime":

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