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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Zola Predosa

Verlicchi. Dipendenti in cassaintegrazione: "Una bella pacca allo stipendio"

780 euro mensili e un figlio a carico come il mercato in bilico cambia le vite dei bolognesi? Parola a magazziniere Verlicchi: "Se fosse stata gestita, non bene, ma normalmente, avremmo passato la crisi invece siamo diventati un fabbro con molti dipendenti”

Cosa significa vivere con lo spettro cassaintegrazione o peggio del licenziamento? Bologna Today a colloquio con un impiegato in cassa integrazione dell'azienda Verlicchi.
 “Io Sono tra i più fortunati, lavoro 2 settimane al mese” ci dice un dipendente della Verlicchi di Zola Predosa, azienda produttrice di componenti ad alto impatto tecnologico, in asta fallimentare il 16 dicembre con una base di € 1.600.000. “La Donati S.r.l. di Vico Pisano (PI), interessata a rilevare la Verlicchi, ha già partecipato ad un incontro in provincia e il 7 dicembre ci sarà l’incontro definito. Ha assicurato che in tre anni si potrà raggiungere un discreto livello occupazionale, comunque sempre la metà degli attuali 160 dipendenti”.
Secondo lei, qual è stato il motivo del dissesto?
Sono in Verlicchi da 11 anni, sarei un magazziniere, ma, insieme ad un mio collega, facciamo un po’ da jolly. Dall’inizio del 2000, è diventata sempre più grande, fino a 400 dipendenti con scarsa capacità gestionale. Se fosse stata gestita, non bene, ma normalmente, avremmo passato la crisi con poche difficoltà, invece siamo diventati “un fabbro con molti dipendenti”.
Quanto influisce la cassa integrazione sul suo stipendio base?
Una bella pacca, da uno stipendio discreto di 1250-1300 euro, adesso sono a 780 euro, ma  ho un solo figlio, mia moglie lavora e non pago il mutuo. Altri colleghi sono a casa da gennaio. Va considerato anche il fattore noia, impotenza. Al’inizio ti trovi qualche lavoretto da fare in casa, ma quando hai finito? E’ la disperazione.
Quali rappresentanze sindacali vi sono all’interno della Verlicchi? E come hanno cooperato?
Fiom-Cgil e Fim-Cils. Devo dire che hanno avuto una bella idea, cioè utilizzare il Feg, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, che aiuta i lavoratori a riqualificarsi, quando perdono il lavoro. Si frequentano corsi di aggiornamento e qualificazione e ti danno 4-5 euro l’ora. Per l’Italia sono stati stanziati 15-18 milioni di euro e in pochi sanno che esiste.
Speranze per il futuro?
Spero di far parte della nuova società anche se non ci sarà posto per tutti. Ci ho messo del mio e voglio dimostrare che l’azienda in mano ad altri andrà avanti. Per me è un puntiglio personale.

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