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Viaggi d'affari: gli imprenditori della provincia scelgono Cina, India, Tailandia e nord America

Presentata oggi, in occasione del seminario formativo sul Business Travel di Bologna, la ricerca realizzata da HRS, l’hotel solutions provider leader in Europa per il viaggi d’affari sulla modalità di gestione dei viaggi d’affari aziendali

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday
Oggi HRS, l'hotel solutions provider leader in Europa per i viaggi d'affari, in occasione del seminario formativo sul Business Travel in programma oggi a Bologna presso la Biblioteca d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale
di Via Nazario Sauro 20, ha illustrato i risultati della ricerca "Le imprese di Bologna e i viaggi d'affari" condotta sulle principali aziende del territorio.

Un'occasione per comprendere meglio le dinamiche e i flussi del processo di internazionalizzazione, per indagare le modalità di gestione dei viaggi aziendali e contribuire a diffondere buone prassi per l'ottimizzazione di tali spese al fine del rilancio della competitività.La ripartizione della spesa viaggio è per il 60% generata dai trasporti (aereo, treno, auto, taxi, trasporti locali), per il 26% dall'alloggio (hotel) e per il 13% dal vitto (ristoranti, break vari). A questo si aggiungono i costi indiretti come il personale che si occupa della gestione dei viaggi, i rimborsi spese e i costi prenotazione. Insomma, viaggiare costa ma è necessario e fondamentale per la crescita.

Le aziende di Bologna viaggiano molto sia per la tipicità delle proprie produzioni riconosciute a livello internazionale, sia per la necessità di aprire nuovi mercati. L'internazionalizzazione che le imprese devono intraprendere per ritornare a crescere porta a incrementare la presenza all'estero per implementare la propria offerta e soprattutto apprendere il giusto approccio commerciale. Un quarto delle aziende intervistate effettua oltre 100 viaggi all'anno: le destinazioni "europee" più battute sono l'Italia (13%), Germania (10,54%), Spagna e Francia (8,52%), Regno Unito (7,62%), Russia, Polonia, Ungheria (6%), Grecia, Turchia,Portogallo e Nord Europa (5,16%) Svizzera (4,93%) e Austria (2,69%). Aumentano invece i viaggi intercontinentali con Asia (Cina, India e Tailandia) al primo posto con il 7,17%, seguita da Usa e Nord America con il 6,95%, Medio Oriente con il 4,48% e Africa - soprattutto Egitto, Tunisia e Sud Africa - con il 4,26%. Chiudono la classifica il Centro-Sud America con il 3,81% e Australia - Nuova Zelanda con l'1,12%.

Trend confermato anche dai rapporti ICE che rivelano come i paesi emergenti crescano non solo in termini di reddito disponibile (e quindi di possibilità di "assorbire" il made in Italy tradizionale, cioè food, moda, calzature, arredamento così come tanta meccanica di nicchia e specializzata), ma possano rivelarsi una miniera d'oro anche in un mercato sinora poco esplorato dalle imprese italiane, quello delle costruzioni e delle infrastrutture. Tra il 2013 e il 2020, infatti, si stima che per lo sviluppo delle infrastrutture nelle economie emergenti saranno investiti circa 7,2 trilioni di dollari (895 miliardi l'anno).

Nel corso del seminario organizzato da HRS si affronteranno i temi relativi alle sfide del mercato turistico di oggi, dei vantaggi del business travel per gli hotel e del virtual payment. Sarà inoltre dato spazio al punto di vista delle aziende.

Le imprese intervistate operano per il 47% in settori produttivi vari e turismo a cui si aggiungono due settori fondamentali per il territorio come quello dell'allevamento e dell'agraria. Le aziende dei servizi rappresentano il 18% del campione totale. Il 57% di queste ha meno di 50 dipendenti e solo una piccolissima parte - il 4% - ha al suo interno un travel manager o una risorsa dedicata esclusivamente alla gestione dei viaggi d'affari. Il campione delle imprese rispondenti è composto prevalentemente da PMI e dalla domanda "Quante persone nella sua azienda effettuano viaggi d'affari?" è emerso che nel 54,7% dei casi sono 5 i dipendenti che solitamente effettuano le trasferte mentre nel 13,7% si va oltre le 50 risorse.

Nella maggioranza dei casi (59%) la persona che prenota i viaggi è dedicata prevalentemente ad altre funzioni (segreteria, amministrazione, acquisti ecc) e questo pone un problema di ottimizzazione dei costi e della scelta di strumenti efficaci che possano far risparmiare sia in termini di tempo e ore lavoro, sia in tariffe e alberghiere e biglietti aerei o ferroviari.

Per quanto riguarda le prenotazioni dei viaggi d'affari, il 48% delle aziende intervistate si avvale di un'agenzia viaggi, il 26% prenota autonomamente tramite portali web e il 19% prenota contattando direttamente i fornitori.

Spiccata è l'attenzione sui servizi di prenotazione online; il 64% delle aziende intervistate ha utilizzato o utilizza infatti anche i portali web per la prenotazione dei viaggi d'affari.

Tra i tipi di servizi maggiormente richiesti per migliorare il processo di prenotazione: un'ampia scelta di hotel, un'offerta globale in tutto il mondo, hotel in ogni categoria di prezzo, offerte last minute e tariffe scontate e condizioni favorevoli in caso di cancellazione. HRS ha calcolato che il risparmio derivante dall'utilizzo della sua piattaforma per la gestione diretta - alle tariffe migliori concordate - delle prenotazioni di oltre 250 mila hotel nel mondo può arrivare fino al 30%.

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