Egle Sommacal e Cesare Malfatti in concerto a Bologna
A L’Altro Spazio il chitarrista dei Massimo Volume e il fondatore dei La Crus
Giovedì 12 ottobre Egle Sommacal e Cesare Malfatti in concerto a L’Altro Spazio (Via Nazario Sauro 24/f) di Bologna per la rassegna “La Fabbrica live” rassegna di concerti itineranti per vari locali bolognesi, organizzata da La Fabbrica etichetta indipendente.
Inizio live ore 22
Ingresso gratuito
Cesari Malfatti feat. Chiara Castello??Canzoni perse da Cesare Malfatti, ritrovate da Stefano Giovannardi, ricantate con Chiara Castello, mixate da Mario Conte, masterizzate da Giovanni Versari, disegnate da Stefania Giarlotta.??Nella preparazione di un disco si compongono spesso tanti brani che poi non vengono pubblicati, non per la loro effettiva qualità ma per scelte dettate da un preciso momento storico.?Scelte che anni dopo possono risultare sbagliate, ancor più quando le stesse canzoni vengono riviste, rivitalizzate da una persona con esperienze e gusti diversi dai miei, come Stefano Giovannardi. Un biologo, un ricercatore universitario con la passione mai sopita per la musica elettronica (possessore di una lista infinita di sintetizzatori e macchine elettroniche come #prophet #virus #tempest).?Un musicista con cui avevo suonato quando avevo vent’anni mentre ero studente d’ingegneria.?I suoi esperimenti sonori sono stati così estremi che io non riuscivo più a cantare le mie linee melodiche originali. Ma per fortuna usando lo stesso programma (#ableton) ho potuto remixare i suoi remix! Ho tagliato e riaccordato alcune porzioni di tracce ed ho aggiunto alcune ritmiche (#roland), a mio parere più circolari, più morbide, in maniera da riportare i brani a qualcosa a me più vicino, più interpretabile.?Due scelte ulteriori hanno contribuito al carattere sonoro di questo album. La prima è stata quella di ricantare tutte le canzoni con Chiara Castello (I’m Not A Blonde) e allargare la sonorità vocale ad una presenza femminile in modo anche da proseguire l’esperienza live di “Una Città Esposta” (2015), e la seconda quella di far mixare tutto l’album a Mario Conte appassionato sperimentatore sempre all’avanguardia nella musica di ricerca. Mario è uno dei produttori più interessanti in questo periodo in Italia (Colapesce, Antico, Christaux).
Egle Sommacal
Egle Sommacal può essere conosciuto ai più come il chitarrista dei Massimo Volume, uno dei gruppi più rappresentativi e osannati dell’underground musicale italiano degli ultimi vent’anni.
Ma Egle Sommacal, smessi i panni del chitarrista rock, è prima di tutto un amante e uno studioso del proprio strumento, un musicista che da sempre ricerca le (in)finite possibilità con cui trasmettere, attraverso sei corde, quello che sente e che lo circonda, con un proprio stile e una propria sensibilità.
“Il Cielo Si Sta Oscurando” terzo disco solista non c’entra con i Massimo Volume.
E’ un disco influenzato dalla musica minimale americana, con rimandi alla musica classica, che ha preso forma da un esercizio di trascrizione per chitarra acustica delle partiture di pianoforte di Philip Glass, esercizio diventato presto un mondo nuovo, fatto di dinamiche e posizioni mai esplorate. C’è un senso di oscurità che si insinua nei nove brani di questo album, che sembra composto con quei colori plumbei anticipatori di un temporale, della gravità che lo accompagna. Egle marcia sui titoli e sulle sensazioni che evocano, dall’apertura che dà il nome all’intero disco a “Nuvole Sopra La Bolognina”, da “Nessun Posto Sicuro” a “Gravità”, dove un gioco di delay rende quasi tangibile la pioggia pronta a cadere. Passa da una “Hello Guys” nel lato A al suo reprise nel lato B, fermandosi per rendere omaggio a Erik Satie, di cui esegue una versione di “Première Gymnopedie” trascritta per chitarra acustica. E se “L’ultimo Dei Collezionisti” lascia aperte tutte le interpretazioni del mondo, “Ryou-Un Maru” invece è la storia minima dell’omonimo peschereccio, staccatosi dalle coste giapponesi dopo il maremoto del 2011 (quello della centrale di Fukushima) in una deriva solitaria durata centinaia e centinaia di kilometri, terminata con l’affondamento vicino le coste del Canada.
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