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D'estate continua il servizio di accoglienza, ma all'Antoniano servono volontari

"L'Antoniano non chiude e non va in ferie, anche in estate l'ascolto e l'accoglienza sono la nostra vita quotidiana"

I servizi dell'Antoniano non vanno in ferie. Per tutto il mese di agosto, il servizio di colazione, la mensa diurna per oltre 120 ospiti, la mensa serale del lunedi' per 33 famiglie seguite e il centro di accoglienza San Ruffillo con 30 persone accolte non chiudono (il centro di ascolto fara' pausa solo nella settimana centrale del mese) per "rispondere alla necessita' di un riparo dal caldo e di alimentazione adeguata per chi vive in strada ma anche all'altrettanto fondamentale bisogno di relazione".

E servono nuovi volontari, "perche' oltre alla difficolta' di reperire gratuitamente o a prezzi calmierati le materie prime per cucinare i pasti, la maggiore difficolta' nel garantire l'apertura e' rappresentata dalla naturale diminuzione delle persone che hanno la possibilita' di dedicare qualche ora al servizio in mensa".

COME DIVENTARE VOLONTARIO. Chi fosse interessato all'attivita' di volontariato puo' contattare l'Antoniano alla pagina Facebook Antoniano onlus, scrivere a centroascolto@antoniano.it o telefonare allo 051.3940226. Nell'appello, che e' stato lanciato anche sulle tv locali (Rai, Nettuno Tv e Trc) e' contenuto anche il messaggio del direttore dell'Antoniano, frate Giampaolo Cavalli, legato al dibattito sullo ius soli che riguarda da vicino il lavoro di Antoniano.

"Questi sono i giorni in cui qui all'Antoniano proviamo a tracciare un bilancio dei mesi appena passati - scrive Cavalli- Non e' certo un bilancio in numeri e conti: l'Antoniano non chiude e non va in ferie, anche in estate l'ascolto e l'accoglienza sono la nostra vita quotidiana. E' piuttosto la rassegna di un percorso che e' segnato da tanti incontri e da una parola su tutte: grazie".

Cavalli dice "Grazie a chi pensa che l'Italia possa essere un bel posto per far crescere i propri figli e dove mettere radici, a chi pensa che essere italiani possa essere un bel modo per immaginare il proprio futuro, a chi venendo da un posto dove si mangia solo riso si innamora della pizza e della pasta, a chi entrando in un museo che racconta la nostra storia scopre che questa storia puo' essere anche la propria, grazie a chi impara la lingua di Dante e arriva a esprimersi con le mille cadenze diverse delle nostre citta' e dei nostri paesi".

E conclude: "E grazie a chi non si arrende ai pregiudizi, ai proclami, ai rifiuti e progetta il futuro proprio e dei propri figli insieme a chi mangia in un modo diverso, a chi prega un altro Dio, a chi indossa un velo o una tunica. C'e' bisogno di tutti questi cittadini, insieme, per rendere il Bel Paese un Paese davvero bello".

(fonte DIRE)

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