"Appuntamento al Caffè Michelangiolo": a Palazzo Fava 5 incontri alla scoperta di Giovanni Fattori e dei Macchiaioli
Da domenica 29 gennaio a Palazzo Fava cinque appuntamenti tra arte, storia, musica, letteratura.
Programma:
Domenica 29 gennaio alle 10.15 il primo “Appuntamento al Caffè Michelangiolo con Fattori”, a cura dei Servizi Educativi di Genus Bononiae: cinque incontri condotti da esperti e studiosi, in una sala allestita come un vero e proprio caffè dell’epoca, dove al pubblico sarà offerto un piccolo ristoro dolce. Sarà Elisabetta Matteucci, curatrice assieme a Claudia Fulgheri e Francesca Panconi della mostra su Fattori, ad inaugurare il ciclo, indagando gli aspetti più inediti della pittura del maestro partendo dalla lettura di tre opere emblematiche di altrettanti temi ricorrenti nella pittura fattoriana: l’introspezione psicologica del ritratto, l’affresco storico delle scene militari, l’interpretazione della realtà colta nei paesaggi. Tre momenti creativi in cui Fattori raggiunge un perfetto equilibrio tra dimensione intima e universale. L’incontro rivelerà le ragioni della mostra, che attraverso i gusti del collezionismo privato, ha inteso raccontare l’opera di Fattori come un personale archivio della memoria: una sorta di diario trascritto da un osservatore innamorato della vita e della poesia che vi si nasconde.
Domenica 26 febbraio alle 10.15 farà gli onori di casa lo storico dell’arte Roberto Martorelli del Museo del Risorgimento di Bologna, che condurrà i partecipanti alla scoperta delle vedute urbane di Giovanni Fattori: tra le architetture e i tortuosi vicoli di Firenze emerge la necessità di una narrazione attenta a mostrare, con un obiettivo quasi descrittivo e documentario, le impressioni di una società in mutamento. Si tratta della fase della pittura fattoriana che maggiormente peserà sulla definizione stilistica di molti artisti italiani del Novecento, e non solamente toscani.
La musica italiana tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, tra ascesa della borghesia e sviluppo industriale, è al centro dell’incontro di domenica 5 marzo, sempre alle 10.15, con Anna Zareba, esperta in didattica musicale di Genus Bononiae, che accompagnerà il pubblico attraverso le note di un “piano melodico” appartenente alla Collezione Tagliavini del Museo di San Colombano, la cui invenzione si deve a Giovanni Racca (1843-1902). Durante la visita verranno eseguite alcune musiche sullo storico strumento automatico del quale Giovanni Pascoli scrisse: “Il Racca è un benefattore dell’umanità a più buon diritto di qualunque scopritore e inventore di comodità e medicine. Egli viene in soccorso degli appassionati – dei bisognosi della musica i quali, come molte altre cose, così non poterono, da ragazzi, apprenderne l’arte consolatrice e sublimatrice. Vorrei avere il ritratto di questo industriale per metterlo accanto a quello dei poeti che più m’hanno ispirato e giovato”.
Domenica 26 marzo la professoressa Maria Rita Bentini, docente di Storia dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, si interrogherà sugli elementi primi della rivoluzione della pittura di macchia, il modo in cui la pittura dei macchiaioli, che alla bella forma sostituì lo sguardo diretto alla realtà, mutò gli orientamenti delle Accademie, aprendo gli orizzonti verso ciò che accadeva oltralpe, con il realismo di Courbet e l’impressionismo di Monet e Degas. Infine domenica 23 aprile uno sguardo sulla letteratura del periodo Risorgimentale, a partire dal Carducci, con Francesca Florimbii, docente di Filologia della Letteratura Italiana presso il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna.
Il costo dei singoli appuntamenti, comprensivo di visita alle sale di mostra e di caffè/piccola colazione finale, è di 17€: per prenotazioni mail a esposizioni@genusbononiae.it (numero max partecipanti: 25).