"Beate" prosegue al Cinema Teatro Tivoli
Dopo il grande successo avuto nelle proiezioni dello scorso week end, prosegue la programmazione del film BEATE in prima visione e a prezzi invariati.
Venerdi 21 sett ore 21
Sabato 22 sett ore 21
Domenica 23 sett ore 16,30-18,30-20,30
Una fabbrica di biancheria intima del nord Italia mette in cassa integrazione le sue operaie. Nello stesso momento, le suore di un convento rischiano lo sfratto. Ci vorrebbe un miracolo per salvare la situazione, fino a quando Armida, una delle operaie, ha un’idea che potrebbe risolvere ogni cosa. L’unico problema sarà convincere la zia, religiosa infervorata, che crede di lavorare per il diavolo, favorendo un mercato nero. Beate diventa così una storia di rivalsa tutta al femminile.
Dopo aver diretto cortometraggi e alcuni episodi della fiction Squadra Antimafia, Samad Zarmandili si cimenta dietro la macchina da presa per un prodotto cinematografico. Il regista 44enne confeziona un film delizioso, leggero e ironico, che tra battute e gag scoperchia una triste realtà lavorativa attuale. Nel film, la crisi colpisce una fabbrica di intimo, ma al suo posto potrebbe esserci anche una grossa azienda o una piccola compagnia. Beate è la storia di un gruppo di donne che non si arrende di fronte alla cassa integrazione, dandosi da fare e ricevendo critiche, ma riuscendo alla fine a mettere in piedi un business che funziona, a dispetto di chi le dava per vinte.
Armida, interpretata da un’intrepida Donatella Finocchiaro, è il vero personaggio motrice del film. È lei a spingere le sue colleghe a rimettersi in carreggiata e, successivamente, a convincere la zia monaca che è possibile fare qualcosa. Armida è una madre single – sua figlia è un’adolescente, il padre non viene mai menzionato nel film. Ha una malformazione al piede che le crea difficoltà a camminare. È legata, però, a Loris (interpretato da Paolo Pierobon), il magazziniere della Veronica, la fabbrica dove lavorava all’inizio del film. Loris è un uomo persuasivo e con i suoi modi di fare riesce ad affascinare il gentil sesso. Le suore sono spassose, a cominciare dalla giovane Caterina, sostituta della Madre Superiora, interpretata da Maria Roveran.
Il ritmo della narrazione e la musica contribuiscono a rendere il film godibile e di intrattenimento: sono rari i momenti in cui ci si annoia. La fotografia contribuisce a dare maggior visibilità alla pellicola e permette di entrare nel vivo della loro storia, raccontando la realtà di un piccolo paese.