"Casa di bambola": la mostra al Museo della Bambola di Bologna
Una grande mostra diffusa organizzata dall’Accademia di Belle Arti di Bologna in occasione di Opentour in collaborazione con l’Associazione Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea Confcommercio Ascom Bologna: 29 tra gallerie, spazi no-profit e altri luoghi pubblici e privati della città ospiteranno le opere di studentesse e studenti in corso o diplomati negli ultimi due anni. Fra questi anche la mostra "Casa di bambola" presso il Museo delle Bambole di via Riva Reno.
La mostra, a cura di Gabriele Lamberti, intende svolgere un dialogo fra i meravigliosi oggetti del desiderio e del sogno infantile che il Museo contiene e la produzione, anch’essa collegata al sogno, al desiderio e alla reinterpretazione della figura umana, trattati durante gli ultimi anni nel Corso di Anatomia artistica del prof. Gabriele Lamberti all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
CASA DI BAMBOLA
Triennio Pittura, Biennio Illustrazione per l’editoria, Biennio Decorazione per l’architettura
Riccardo Ioppolo, Anna Orlandini (Triennio Pittura); Noemi De Maio, Camilla Fassina, Hanieh Ghashghaei, Martina Marzadori, Emily Monteverde, Elisa Pedretti (Biennio Illustrazione per l’editoria); Elham Aghili Mossllemi (Biennio Decorazione per l’architettura), Marta Viviani (ex Biennio Grafica d’arte).
Pittura, Illustrazione per l’editoria, Decorazione per l’architettura
CASA DI BAMBOLA
Noemi De Maio, Camilla Fassina, Hanieh Ghashghaei, Riccardo Ioppolo, Martina Marzadori, Emily Monteverde, Elham Aghili Mossllemi, Anna Orlandini, Elisa Pedretti, Marta Viviani
A cura di Gabriele Lamberti
Le bambole, fatte per essere rinchiuse all’interno delle case per il trastullo delle bambine o dei mariti, come nel caso di Nora, la protagonista del dramma di Henrik Ibsen Casa di Bambola, da cui questa mostra trae titolo e ispirazione, non vogliono più stare a casa e si ribellano ai loro ruoli. Escono dalle camere delle bambine, dalle case calde e accoglienti e soprattutto escono dallo stereotipo di bambola angelo-della casa al quale per secoli era ricondotta la figura femminile. Vanno in giro per il mondo. Si divertono a mescolarsi con generi e specie diversi e ad assumere a volte le fattezze di esseri ibridi, umani e animali.
I lavori presentati in questa mostra non sono stati pensati per un fine espositivo ma sono i risultati di un percorso formativo svolto all’interno dei Corsi di Anatomia artistica per i Trienni di Pittura e Decorazione e i Bienni di Illustrazione e Grafica d’arte dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, nell’ambito di un programma avente come argomento principale La Maschera e il Volto, riguardante in particolare la metamorfosi della figura umana, attraverso i linguaggi delle arti.
È una selezione non esaustiva di alcuni lavori accostabili alla rilettura fiabesca, ironicamente infantile e critica di certi stereotipi della rappresentazione della figura femminile nella maniera “bamboleggiante”, collegata al tema della bambina-donna-bambola.
In occasione di Open Tour 2022, il Museo delle bambole ci ha gentilmente offerto l’opportunità di presentare alcune di queste opere prodotte dagli studenti e di allestire questa mostra.
Il luogo ci è sembrato particolarmente idoneo perché il Museo delle bambole si sposa bene con l’idea ibseniana della Casa di bambola e quindi dipanando il filo sottile che collega il Museo con la casa-prigione del dramma, abbiamo proceduto alla selezione di quei lavori che ci sembravano svolgere meglio il collegamento fra la figura della donna- bambola e i capolavori dell’arte del giocattolo presenti nella Collezione Marie Paule Védrine Andolfatto esposti nel Museo.
Non tutti i lavori in mostra sono strettamente riconducibili al tema dell’oggetto bambola ma in qualche modo “bamboleggiano”, giocano anch’essi con il mondo dell’infanzia.
Alcune figure si trasformano in esseri teriomorfi che rimandano alla mitologia classica ma anche all’universo fiabesco delle ibridazioni e delle metamorfosi.
Le tecniche con le quali sono state realizzate le opere sono diverse. Vanno dalla pittura tradizionale ad acquerello o china, al ricamo, alla stampa calcografica, alle elaborazioni più complesse del fotoritocco digitale fino alla manipolazione di oggetti tridimensionali, piccole bambole che rimandano a una cultura e a una iconografia distanti e diverse da quelle occidentali alle quali siamo abituati.