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Che valore ha un sogno, leaving-house party

Per l'ultima volta Nosadella.due - Independent Residency for Public Art, prima residenza per artisti a Bologna, apre le sue porte al pubblico giovedì 6, venerdì 7 e sabato 8 ottobre in occasione di una grande festa di congedo dallo spazio in cui il progetto è nato dieci anni fa.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Per l'ultima volta Nosadella.due - Independent Residency for Public Art, prima residenza per artisti a Bologna, apre le sue porte al pubblico giovedì 6, venerdì 7 e sabato 8 ottobre in occasione di una grande festa di congedo dallo spazio in cui il progetto è nato dieci anni fa.

Dalle ore 18.00 di giovedì 6 fino alle ore 24.00 di sabato 8 ottobre la casa-residenza di Nosadella.due accoglierà il pubblico per la celebrazione di un rito collettivo di passaggio per salutare questo luogo magico e nobile. Un flusso indefinito di accadimenti, presenze e rituali, assieme a momenti già familiari allo spazio, quali dialoghi, reading, ascolti, visioni e convivialità, attiveranno la casa privata in cui ha preso vita un esperimento di impegno comune.

In punta di piedi sulla soglia della trasformazione, in risposta a quelli che sono i cambiamenti in atto nell'ambito della ricerca artistica attuale, della sua produzione nella sfera pubblica e della pratica stessa della residenza, con questa festa Nosadella.due ribadisce prima di tutto la sua natura corale: amici, colleghi e ospiti, tra cui a.titolo, Emilio Fantin, Claudia Losi, Bianco-Valente, Valerio Del Baglivo, Giusy Checola, ReHabitat, Bemydelay, The Mechanical Tales, Massimo Carozzi, Gaspare Caliri, Elly, Andrea La Bozzetta, e molti altri..., daranno vita a dibattiti, cineforum, musica e concerti, mentre non mancheranno pranzi e cene condivisi, per deporre in questo luogo un ulteriore e ultima stratificazione di storie.

A ottobre 2006 Nosadella.due nasce a Bologna come associazione culturale che si propone di lavorare con gli artisti contemporanei attraverso la pratica della residenza.

A gennaio 2007 quella che prima era solo una casa si apre ad artisti, curatori, operatori dell'ambito artistico-culturale, e a un pubblico, per diventare un luogo non più solo privato ma condiviso.

Per dieci anni Nosadella.due si nutre della presenza delle persone che vi transitavano, di idee, umori, diversità. Nel corso dell'attività di residenza ospita oltre sessanta tra artisti e curatori, tra cui Nico Dockx, Bridget Baker, André Guedes, Kalin Serapionov, Beatrice Catanzaro, Cesare Pietroiusti, Reynold Reynolds, Chris Sharp, Annamari Vanska, Marina Fokidis, Oyku Oszoy, mentre presso la sua sede gli spazi domestici unici che offre accolgono eventi, performance, laboratori, proiezioni e conferenze.

Da dentro a fuori, da fuori a dentro, Nosadella.due diventa un nodo da cui si dirama una trama irregolare di relazioni, fatti, conoscenze. Un nodo che nasce da interrogativi e apre questioni su un modo di incontrare, proporre e preservare l'arte e il suo spazio.

Per dieci anni Nosadella.due supporta artisti in residenza concentrandosi sui processi da cui l'opera d'arte ha origine prima che sulla finalizzazione, focalizzando la sua attività sulla produzione di progetti artistici nello spazio pubblico, su pratiche discorsive più che oggettuali, workshop based e di community management, promuovendo l'arte come esperienza condivisa e accessibile, in ascolto di quelle che sono le esigenze di un territorio e della sua storia.

Lavora fin da subito in dialogo con l'estero per attivare scambi e collaborazioni. Tra i partner ci sono Frame, Transartist, ECF, Newcastle University, Africa Centre, Platform Garanti, Art Today, Uqbar. Mentre in ambito locale radica un confronto con Ateliersi, Home Movies, Gender Bender Festival, Articolture, MAMbo, Urban Centre, Hamelin. E' tra i fondatori di ReHabitat, un organismo sociale multidisciplinare e formativo che lavora su placemaking e communal learning, tra i primi membri di ENPAP - European Network of Public Art Producers, e di artinresidence.it, che contribuisce a costituire, la prima rete italiana di residenze fondata dall'associazione FARE nel 2010.

La co-progettazione, anche con soggetti di ambiti differenti, nutre ogni progetto. Non riceve finanziamenti stabili né li cerca, nell'intento e necessità di mantenere fluida una programmazione che si muove al confine tra privato e pubblico, perseguendo un fundraising sempre mirato.

Dopo dieci anni Nosadella.due vive oggi un passaggio spontaneo che è quello di liberarsi delle tracce di dimensione più privata per lavorare maggiormente su una dimensione pubblica e, perché no, globale.

Facendo tesoro del valore depositato in questi primi dieci anni, del network di partner internazionali cui ha dato vita, dell'esperienza d'intervento nel contesto urbano, della ricchezza di una metodologia di interazione multidisciplinare e della tensione costante verso ulteriori gradi di ricerca e sperimentazione della pratica artistica, Nosadella.due intraprende oggi un nuovo percorso, quello di lavorare sulla mobilità delle idee e non più solo delle persone.

Far incontrare luoghi, culture, diversità, in risposta ai cambiamenti in atto nel sistema di relazioni, nella dinamica di radicamento e mobilità, nella ridefinizione dei tempi, tre aspetti su cui verte la pratica della residenza stessa: "uomo, spazio, mondo".

Non riempire spazi ma rendere parlanti quelli esistenti, facendo emergere la relazione da cui hanno origine e la storia entro cui si colloca la loro attualità.

Aprire questioni che si radicano nella realtà attraverso la produzione di opere che la incontrino e vi si immergano.

Tradurre l'impegno privato in obbiettivo comune ponendosi in serio dialogo con le professionalità che operano nel mondo delle arti e in ascolto delle visioni futuribili che le arti regalano.

Che valore ha un sogno - leavinghouse party è una grande festa che celebra questo nuovo inizio lasciando la casa-residenza come luogo fisico ma portandosi dietro il suo valore.

Un nuovo sito, ad oggi in sperimentazione, accompagnerà il congedo dallo spazio preservandone, attraverso la ricostruzione virtuale, la dimensione polimorfa.

 

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