rotate-mobile
Cinema

Adolescenza e covid. Perchè guardare 'Nulla di sbagliato' (in anteprima mondiale al Biografilm)

Uno speciale viaggio nei cuori e nelle menti degli adolescenza. La pellicola sarà presentata il 14 giugno . L'analisi di Roberta Paltrinieri - Professore Ordinario Sociologia dei processi culturali e comunicativi e Responsabile Scientifico DAMSLab

Il film “Nulla di sbagliato” sarà presentato in anteprima mondiale al grande pubblico durante il Biografilm Festival il 14 giugno ore 19:00. E' un viaggio introspettivo dentro i cuori e le menti di ragazze e ragazzi undicenni che attraversano quella delicata fase di passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Un collage di pensieri ed emozioni girato in prima persona, racchiuso nel toccante film diretto da Davide Barletti e Gabriele Gianni, prodotto da Cinemovel in associazione con Ciai e Con i Bambini. 

Come nasce il progetto

Il progetto nasce da lontano grazie ad un’intuizione di Cinemovel, progetto culturale dedicato al cinema itinerante e alle potenzialità comunicative del mezzo cinematografico. Nel 2018 parte il progetto “Saltaclasse” ideato da CIAI e selezionato da Con I Bambini per il contrasto alla povertà educativa minorile. Laboratori di cinema che coinvolgono classi prime di scuole medie in varie città d’Italia. 
Nel 2020, con lo scoppio della pandemia, vengono meno i momenti d’incontro e il progetto Saltaclasse cerca nuova vita. Nasce così l’idea di sviluppare “I Diari del Tempo”, consegnare ai 300 ragazzi coinvolti uno strumento dove poter raccontare i propri pensieri ed emozioni attraverso il tempo passato, presente, futuro ed i loro sogni. I Diari del Tempo non rimangono solo su carta, ma si trasformano in video-racconti raccolti e catalogati su una piattaforma dedicata (www.diarideltempo.eu). 

Una lente d’ingrandimento su 300 ragazze e ragazzi

Perchè guardare “Nulla di sbagliato”? Se si è genitori o adulti alle prese con adolescenti può essere d'aiuto a comprendere un po' meglio i nostri ragazzi. Soprattutto all'indomani di una pandemia mondiale. Se si è adolescenti può invece essere uno specchio nel quale ritrovare alcune delle proprie fragilità, paure, desideri.

Il film infatti è una lente d’ingrandimento su 300 ragazze e ragazzi; racconta le storie di tutti attraverso le storie di pochi.

I registi Davide Barletti e Gabriele Gianni hanno affidato a undici ragazzi e ragazze una piccola videocamera, girando di fatto un film a distanza. Sono tante le storie che affiorano: la bambina che racconta quanto sia diverso l’amore dall’essere innamorati, la morte di un pesciolino, il sentimento della rabbia secondo Riccardo. 

“Per me il tempo è una porta che si può aprire e chiudere: se si apre c’è il futuro e se si chiude c’è il passato e se non si lascia né aperta né chiusa c’è il presente. Ma noi possiamo aprire e chiudere quando vogliamo questa porta con l’immaginazione, con i ricordi e con i sogni di quello che vorremmo essere.” (Beatrice, 11 anni)

Film originale anche nella modalità: è stato infatti girato a distanza

 L’originalità della pellicola non è solo legata al contenuto ma anche alla modalità con cui è stato realizzato: un film girato a distanza senza mai incontrare fisicamente i ragazzi. “La parte più difficile è stata quella di far uscire i ragazzi dalla dimensione che conoscono meglio, quella di Tik Tok dove è richiesta la performance veloce, per entrare in una dimensione più introspettiva” racconta il regista Gabriele Gianni
Grazie a “Nulla di sbagliato” lo spettatore riuscirà ad entrare nelle camere dei ragazzi e nel loro mondo. La quotidianità e il tempo dilatato diventano un modo per descrivere come dei neo adolescenti affrontano e gestiscono emozioni, speranze, paure.
“Il film parla a noi adulti che viviamo in un mondo razionale. Attraverso il film riusciamo a rivivere quelle emozioni che hanno segnato il nostro passato e a capire meglio il presente dei ragazzi” afferma il regista Davide Barletti.

L'analisi del film della prof Paltrinieri

Perchè guardare il film e con che occhi approcciarci ce lo spiega anche l'analisi di Roberta Paltrinieri - Professore Ordinario Sociologia dei processi culturali e comunicativi e Responsabile Scientifico DAMSLab."La narrazione della pandemia restituisce la narrazione dei preadolescenti di questo evento"  ci spiega la prof., rilevando come questo film sia "un percorso attraverso la loro capacità di narrare il loro vissuto in modo consapevole. Un mondo sospeso dal quale sono assenti i loro genitori, la  scuola gli amici sono mediati dal computer, rarefatti i rapporti con il loro simili. Non è difficile comprendere che questa sospensione blocca la loro crescita, come non comprendere che  la preadolescenza è un passaggio importante, fondamentale per la  maturazione".

Quale l'insegnamento della pellicola? "Il film - rimarca Paltrinieri - ci fa comprendere che è giunto il momento per dare loro lo spazio per poter esprimere il loro punto di vista, aldilà delle etichette e stereotipi che connotano il rapporto tra generazioni. Forse i più dimenticati da questo momento storico, le giovani generazioni richiedono una presa di parola".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Adolescenza e covid. Perchè guardare 'Nulla di sbagliato' (in anteprima mondiale al Biografilm)

BolognaToday è in caricamento