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Anthony De Luca: dopo il funerale da vivo le nuove performance bolognesi

Bologna Today intervista un artista che "ammucchia" corpi e crea "fotogrammi viventi". Che cosa lo rende così spregiudicato? Domani la seconda opera prima a Bologna

Anthony De Luca, fotografo artista e performer bolognese, con il suo stile irriverente e provocatorio aveva già fatto parlare di sé per una performance che scioccò Bologna: il primo funerale da vivo. Con tanto di corteo e veglia funebre. Anthony è tornato e dopo un’azione artistica messa in scena qualche giorno fa, sarà a Palazzo Gnudi anche martedì, per inscenare qualcosa di ancora più speciale e sorprendente. Ma Bologna Today vuole avere qualche dettaglio in anteprima e lo ha intervistato per conoscerlo meglio:

Chi è Anthony De Luca?
Un pubblicitario, un artista, un fotografo, un performer. Un ragazzo bolognese di 31 anni.

Che cosa è successo a Palazzo Gnudi l’altra sera?
Mi sono presentato a Palazzo Gnudi con nove ragazze-modelle che sono diventate poi dei corpi ammucchiati in modo disordinato, abbandonati, emulando il genere fotografico che mi contraddistingue. Io ero in cima al “mucchio” con in mano un cartello che diceva: “Tired of shooting ass”…a voi la traduzione.

Come reagisce la gente davanti a queste performance?
Lo stupore e la curiosità prima di tutto. Quindi un “effetto sorpresa” notevole. Fino a qualche tempo fa l’Italia si dimostrava ancora un pochino impreparata e per me è stato difficile far comprendere le azioni artistiche di questo tipo, anche se andavano di pari passo con il mio stile fotografico. Ma adesso che i tempi sono maturati la richiesta di installazioni come questa è aumentata e vengono considerati alla pari di un’opera d’arte vera e propria: da possedere anche se non la si appende a un muro.

Performance Anthony De Luca

Come vengono organizzate queste performance?
Prima di tutto vengono commissionate. Come dicevo poco fa questo tipo di arte sta cominciando ad essere compresa anche a Bologna. All’estero avevo già creato diverse azioni e ora la sto portando qui. Alcuni gestori di spazi mi contattano e mi  per chiedono di lavorare per loro e io concretizzo delle idee e delle ispirazione attraverso queste “mise en scene”.

Martedì 11 sarai di nuovo a Palazzo Gnudi per la seconda “opera prima” nella Sala degli Specchi, cosa ci aspettiamo questa volta?
Anche in questa occasione riuscirò a trasformare un aperitivo in un palazzo storico in un’ “opera d’arte vivente”, ma per la serata speciale di martedì ho in serbo qualche novità. Un anticipazione che posso fare è che utilizzerò (e questo è davvero il termine giusto) una modella snodabile, ma non posso rivelare altri dettagli, bisogna esserci per capire!

Tu sei lo stesso che a Bologna si era organizzato il proprio funerale da vivo…
Sì, un evento che aveva davvero scioccato la gente. Una processione con musicanti stile New Orleans che attraversava il centro di Bologna dietro a una bara bianca e che per me ha avuto un grande significato. Le persone non capivano e sotto una pioggerellina che sembrava quasi un effetto speciale, il corteo si è mosso attraverso via Indipendenza fino alla Piazza. Dopo quella performance sono stato contattato da diversi media e sono state tantissime le segnalazioni sulla stampa.

Torneresti a morire o pensi sia più probabile una metter in scena resurrezione?
Tornerei a morire, nel senso che mi piacerebbe replicare l’esperienza, però all’estero. Ma ho ancora un video inedito che è stato girato all’interno della bara, ma che non ha ancora mostrato a nessuno. Chissà magari presto vedrete anche questo…

Abbiamo visto in una tv locale bolognese le puntate di una serie docu-reality che mostra un reportage  molto ironico e spregiudicato sulla vita di un artista come te…
Sì, la serie Anthony’s Diary è il video-diario che fa capire tutto quello che succede nei miei set, autoironia compresa. Sono consapevole e mi sono preso in giro …sono 6 puntate andate in onda su reti regionali bolognesi e la seconda serie è attualmente in produzione. Sto valutando quale canale potrei utilizzare per la messa in onda.

Programmi per il futuro?
Un viaggio-lavoro in un paese esotico, un progetto shock con una galleria bolognese, un servizio fotografico a Parigi e un altro a Miami. Sto organizzando anche altre esposizioni itineranti in giro per l’Italia e a Bologna e altre performance legate a diversi eventi.

 

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