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Cultura

Fotografia, artisti alla ribalta. Youness, ecco come nasce un talento autodidatta

Soggetti surreali, tratto riconoscibile, introspezione dietro i suoi click. A colloquio con Youness Taouil, fotografo all'opera sotto le due Torri, che ci mostra i suoi scatti e racconta il suo mondo impervio

L’uomo ossessionato dal consumismo, intrappolato dal vortice del materialismo, visto ormai come valore primario. Il senso di disagio nell’affrontare i problemi quotidiani e la ricerca di rifugio in mondi fasulli. Un tratto riconoscibile, tinte sgargianti, soggetti surreali. Tutto questo ala base dell’opera di Youness Taouil, artista all’opera sotto le Due Torri.

Dopo aver dato spazio all'estro sui-generis del performer bolognese Anthony De Luca (che mise in scena il suo funerale da Vivo ndr) a colloquio con Youness, fotografo autodidatta, pronto ad esportare i suoi lavori fuori dalla città felsinea con due mostre in programma a Bari e Isernia, che ci racconta della sua passione e di quanto la nostra città potrebbe fare per incentivare e valorizzare i suoi talenti artistici.

Arte sotto le Due Torri. Gli scatti surreali di Youness Taouil

 Youness, cos'è per lei la fotografia, cosa è per il mondo?
 Per me la fotografia è arte, è liberare la propria mente riproducendo in un'immagine ciò che è racchiuso nel pensiero, è un'interpretazione personale della vita e della realtà. Per il mondo invece, credo che sia un istante da immortalare e ricordare.
 
Cosa esprime la sua opera?
Le mie opere vogliono innanzitutto comunicare, a volte anche in maniera molto grottesca e satirica e rappresentare quello che è oggi la nostra società e quelli che sono i nostri usi e costumi.
 
Come si crea una professione da autodidatta? Lo studio non serve quando c'è la natura benigna?
Una professione da autodidatta si crea facendo pratica e facendo sacrifici direttamente sul campo, credendo nella propria passione, essendo consapevole di avere un talento in più rispetto alla norma. Quindi, come ho già detto pocanzi, studiare la teoria è relativo quando ci sono talento e arte, perchè per me la fotografia è una ricerca personale e una scoperta continua, più che un insegnamento didattico. Certo alcune regole di base sono da seguire e da tenere presenti, ma non sono appunto le regole che fanno il fotografo.
 
Bologna potrebbe fare di più per incentivare i suoi talenti e l'arte autoctona?
Bologna rispetto ad altre città è avanti in questo settore, ma potrebbe fare di più, puntando maggiormente su artisti emergenti e dando loro modo di esprimersi e farsi conoscere con mostre personali o collettive, piuttosto che mettere in evidenza continuamente artisti già affermati. Il mio auspicio è quello che l’assessore alla cultura Ronchi si impegni a fare bene il proprio lavoro e promuovere il mondo artistico bolognese e i suoi talenti. Ce ne sono tanti….
 

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