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Cultura

Norma Bruni, la diva bolognese nell'Italia fascista

Uscita la biografia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

È uscita per Edizioni Nuova Cultura Norma Bruni: una "voce di carne" nell'Italia in guerra, la prima biografia della bolognese Norma Bruni, diva della Canzone italiana degli anni Quaranta. Nata nel 1913 da Aristide Mistroni, muratore di Portomaggiore, e Adele Marcassita, domestica di Imola, Norma Bruni fu scoperta per caso da un musicista nel 1938, quando lavorava al Bar Centrale, corteggiatissima per via della sua straordinaria bellezza. Tra gli ammiratori, anche Enzo Biagi («un'ex gelataia bolognese, Norma Bruni, una bella mora dalla voce profonda e dalla dizione che svelava un po', oltre alla passione, anche il profumo delle tagliatelle», Odore di cipria, Milano 2001, p. 23.).

Diventò in pochi anni la più acclamata cantante radiofonica dell'Italia in guerra. Terminato il conflitto, a causa della sua relazione con un uomo vicino alla politica fascista, non riuscì a riemergere nel mondo dello spettacolo. Dopo anni di oblio, fu chiamata da Maurizio Corgnati,in tv, dove cantò la canzone maledetta "Triste domenica" (versione italiana della celebre "Gloomy sunday", nota come "canzone dei suicidi"), ma morì a causa dell'emozione.

Il volume di Manuel Carrera, storico dell'arte, rivela la biografia inedita di questa eccentrica personalità della musica bolognese, pubblicata in occasione del centenario della nascita.

Il volume può essere ordinato in tutte le librerie anche on-line e tramite il sito di Edizioni Nuova cultura nuovacultura.it/

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