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Cultura

La bolognese Chiara Bonaveri è L'unica donna europea a suonare al Carnevale di Rio 2015

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

A Chiara Bonaveri, 35 anni, bolognese, è riuscita un'impresa davvero speciale: da quasi due anni è in Brasile, a Rio de Janeiro, unica donna italiana (e europea) a suonare strumenti tipicamente brasileri in batterie (complessi musicali) assai note, quelli che rendono così speciale la sfilata del Carnevale di Rio.

Quindici anni fa, giovanissima, iniziò a suonare in Italia in un gruppo di percussionisti. Era davvero la sua passione, così come lo era la cultura brasiliana, verso la quale sentiva da sempre una forte attrazione. Quando, nel settembre 2011, si trattò di frequentare un workshop di percussioni per la samba Enredo, quella delle sfilate itineranti, tenuto dal Maestro Marcone, della scuola Imperatriz Leopoldinense, Chiara vi si iscrisse, sapendo che era la strada giusta per seguire la sua vocazione. Alla fine del workshop furono scelte 5 persone (l'unica donna fu Chiara); selezionata, ebbe la soddisfazione di sfilare per il Carnevale del 2012 al Sambodromo di Rio, suonando la caixa.

La famiglia ha assecondato la volontà di Chiara di trasferirsi dall'altra parte del mondo, seguendo la calamita del suo talento. La giovane donna ha trovato il modo di armonizzare l'impegno musicale con un lavoro che le fosse congeniale. Attualmente, gestisce una posada e fa la guida turistica, senza, peraltro, trascurare di frequentare varie scuole di samba dove è un'apprezzata musicista di percussioni: non solo caixa, ma anche il tamborim e il surdo, il più difficile fra gli strumenti, in genere monopolio maschile.

"L'emozione che mi dà suonare il surdo - afferma Chiara - non me lo trasmette nessun altro strumento; le sue vibrazioni diventano parte integrante del mio corpo. Mi piace molto il ruolo che ricopre questo strumento all'interno della bateria (NdR: l'ensamble musicale che costituisce il complesso che esegue i samba, mentre il 'surdo' è un grosso tamburo in legno o metallo che si porta a tracolla, con la pelle su entrambi i lati), la pulsazione che contagia è fondamentale per dare il ritmo a tutti gli altri strumenti. Si può definire l'anima del samba". La sua passione per il surdo l'ha scoperta nel 2001, partecipando a una sfilata a Berlino: è stato il momento topico, quello in cui ha capito che il surdo era lo strumento della sua vita. L'assoluta identificazione che Chiara sente con un mondo così lontano dalla sua cultura di nascita è tale che, quando sfilò per la prima volta con la scuola di samba Imperatriz Leopoldinense, pianse emozionata per tutto il tempo. Dalle parole di Chiara si scopre che a Rio, per la preparazione delle sfilate del Carnevale si lavora h24, tutti i giorni dell'anno. Il Gran Maestro di ogni Scuola è il Carnevalesco, il personaggio attorno al quale gira tutto il lavoro del gruppo e che ha la capacità di trasformare in una realtà coinvolgente per gli strumentisti, i danzatori, lo stesso pubblico, ciò che, inizialmente, era un'idea, un tema. Vi sono Carnevaleschi 'magici', in grado di rendere le esibizioni un fenomeno unico, indimenticabile. "Parteciparvi - afferma Chiara - è un'esperienza che non ha eguali. Ci si sente tutti eguali e, al tempo stesso specialissimi e non c'è nessun muro che divide spettatori e esecutori. Un fenomeno di assoluta democrazia"

E per il Carnevale del 2015, Chiara Bonaveri si prenderà un'altra soddisfazione: si esibirà, suonando il surdo, con la scuola di samba 'Estacio de Sa', la prima al mondo. Una vera rivoluzionaria, Chiara, coinvolgente come il suo strumento! E a Rio ha trovato anche l'amore, con un giornalista di Rete Globo.

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