Irma Bandiera: Bologna celebra il centenario della nascita
Nel centenario della nascita di Irma Bandiera, mercoledì 8 aprile, la Presidenza del Consiglio comunale e il Comitato provinciale della resistenza e della lotta di liberazione di Bologna, organizzano le iniziative "Parole per Irma" per celebrare il ricordo della figura simbolo della Resistenza al femminile. L'iniziativa è inserita nel programma che celebra il 70° anniversario della Resistenza.
Programma delle iniziative.
Alle ore 9,30, in via Irma Bandiera 1, deposizione di una corona alla lapide in ricordo di Irma Bandiera. Partecipano il Sindaco, Virginio Merola, la presidente del Consiglio comunale, Simona Lembi,il presidente del Quartiere Saragozza, Roberto Fattori, studenti e studentesse della Scuola media “Guinizelli”.
Alle ore 11, nella Scuola Media “Guinizelli”, la proiezione per gli studenti del documentario “La mia bandiera. La resistenza al femminile” di Giuliano Bugani e Salvo Lucchese; produzione Elenfant Film, 2011. Alle ore 17,30, in sala Tassinari a Palazzo d'Accursio, si terrà l'iniziativa Irma Bandiera, una partigiana.Saluto e introduzione di Simona Lembi, presidente del Consiglio comunale e intervento di Mauria Bergonzini, del Coordinamento Donne dell’ANPI di Bologna. Seguirà, alle 18, la presentazione e proiezione del documentario “La mia bandiera. La resistenza al femminile”. Saranno presenti i registi e i produttori.
Irma Bandiera, nata a Bologna l'8 aprile 1915, fu fucilata al Meloncello di Bologna il 14 agosto 1944. Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria. Di famiglia benestante, moglie e madre affettuosa, il suo amore per la libertà la spinse a schierarsi contro gli oppressori. Staffetta nella 7a G.A.P., divenne presto un'audace combattente, pronta alle azioni più rischiose. Fu catturata dai nazifascisti, a conclusione di uno scontro a fuoco, mentre si apprestava a rientrare a casa, dopo aver trasportato armi nella base di Castelmaggiore della sua formazione. Con sé Irma aveva anche dei documenti compromettenti e per sei giorni i fascisti la seviziarono, senza riuscire a farle confessare i nomi dei suoi compagni di lotta.
L'ultimo giorno la portarono di fronte a casa sua: "Lì ci sono i tuoi - le dissero - non li vedrai più, se non parli", ma Irma non parlò. I fascisti infierirono ancora sul suo corpo martoriato, la accecarono e poi la trasportarono ai piedi della collina di San Luca, dove le scaricarono addosso i loro mitra. Il corpo di quella che, nella motivazione della massima onorificenza militare italiana, è indicata come "Prima fra le donne bolognesi ad impugnare le armi per la lotta nel nome della libertà... ", fu lasciato come ammonimento per un intero giorno sulla pubblica via, (Fonte: https://www.anpi.it/donne-e-uomini/irma-bandiera/).