Replica "Mafie in pentola": cena-spettacolo con i prodotti Libera Terra e le storie di Tiziana di Masi
Dopo il sold out di mercoledì scorso, a l'Articiôch va in scena una replica straordinaria di "Mafie in pentola. Libera Terra, il sapore di una sfida" interpretato da Tiziana Di Masi. La nuova replica si terrà mercoledì 18 marzo con inizio alle ore 20.30 seguendo la stessa formula: cena con i prodotti di Libera Terra, dai terreni confiscati alle mafie, intervallata dal racconto su ciò che sta alla base di quei prodotti, le storie di un'antimafia possibile e concreta che Tiziana Di Masi, ormai da cinque anni, porta in giro per l'Italia. Lo spettacolo ha inaugurato un genere, il teatro civile-gastronomico, e ha ottenuto nel 2014 i due premi Carlo Alberto Dalla Chiesa e Cultura contro le mafie.
Lo spettacolo simbolo dell'antimafia sociale torna a Bologna proprio mentre la città ancora scossa dagli arresti dell'operazione Aemilia e dall'amaro risveglio di un territorio che - erroneamente - credeva di essere al riparo dal pericolo mafioso, si prepara a ospitare l'appuntamento nazionale del 21 marzo. la ventesima Giornata della Memoria e dell'Impegno per le vittime di mafia. Sarà un modo per alzare la guardia e riavviare gli anticorpi che serviranno a combattere il morbo delle infiltrazioni, a partire dal cibo.
"Un meraviglioso spettacolo che unisce etica ed estetica" (Don Luigi Ciotti) accompagnato da un esemplare menu della legalità che non chiude lo stomaco dello spettatore, ma lo apre alla fame di cose "buone".
Info: l'Articiôch,via Mascarella 84/B, tel. 051-0337720 - info@larticioch.it
Prenotazione obbligatoria. Costo cena e spettacolo: 30 euro.
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Scritto dal giornalista Andrea Guolo (Premio Vergani - Cronista dell'anno 2011), Mafie in pentola - Libera Terra, il sapore di una sfida è il racconto di un viaggio all'interno delle cooperative di Libera Terra dove, sui terreni un tempo in mano alle mafie, è nata una "bella economia" i cui cardini si chiamano agricoltura biologica, qualità, lavoro e rispetto delle leggi. È uno spettacolo che si fonda sulla speranza e sulla rinascita, perché la terra non smette mai di rigenerarsi, basta concederle la possibilità.
Ed ecco che nella Piana di Gioia Tauro, dagli ulivi abbattuti dalla 'ndrangheta per ricavarne legname e non cederlo alle cooperative, si originano quei polloni che daranno l'olio della speranza; ecco i vigneti bruciati dalla sacra corona unita in Puglia che tornano a fiorire e a regalare un grande vino; ecco in Sicilia l'affermazione di un'agricoltura che rompe il muro delle regole mafiose e versa finalmente i contributi ai lavoratori. È uno spettacolo sul gusto e su alcune tra le eccellenze del nostro settore agroalimentare. Con un'interpretazione capace di sfumare dal drammatico al brillante e attraverso il coinvolgimento diretto del pubblico, chiamato sul palco ad assaggiare i prodotti, non "chiude" lo stomaco dello spettatore, bensì stimola la sua "fame" di legalità e di cose buone. Il cibo si fa memoria e occasione di riscatto sociale.