"Da Omero al Pontelungo. Quante sirene ci sono a Bologna?"
Giovedì 11 maggio alle 17, inaugura la mostra "Da Omero al Pontelungo. Quante sirene ci sono a Bologna?", allestita nel quadriloggiato superiore della Biblioteca dell’Archiginnasio, in piazza Galvani 1, e curata da Stefania Aluigi, Isabella Ciaffi, Luigi Spina e Angela Tromellini.
L'inaugurazione sarà preceduta, alle 17, da una tavola rotonda nella sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio, moderata da uno dei curatori della mostra, Luigi Spina. Parteciperanno: Loredana Mancini del Centro Antropologia e Mondo Antico dell’Università di Siena; Claudio Franzoni, storico dell’arte e della tradizione classica; Pier Luigi Perazzini, storico e Selma Sevenhuijsen, professoressa emerita, scrittrice e studiosa di sirene.
Le sirene, originariamente raffigurate come creature ibride, corpo di donna e zampe di uccello, si sono trasformate nei secoli in donne-pesce. Ritenute pericolose seduttrici ai tempi di Omero, ma in seguito anche protettrici di mari e fiumi, diventano presenze costanti nelle città e nei villaggi di ogni parte del mondo.
La mostra nasce dal desiderio di far conoscere al grande pubblico che anche a Bologna, città senza il mare, le sirene occupano spazi poco conosciuti e inediti per gli stessi bolognesi. Non solo le sirene sono raffigurate nelle fontane del Nettuno e del Pincio, ma sono presenti anche in molti fregi di palazzi importanti, nei battenti dei portoni, nelle chiese e nel Cimitero della Certosa. Inoltre, attente ricerche d’archivio hanno fatto luce su alcune sirene che sono svanite nel nulla senza lasciare traccia.
L’idea dell’esposizione nasce nel 2012 ma si concretizza solo nel 2023, tempo occupato a studiare i numerosi testi dedicati all’immagine delle sirene.
Il percorso espositivo si compone di undici bacheche, che ospitano preziosi disegni originali, fotografie, manifesti pubblicitari, cartoline d’epoca; è visibile anche uno dei volumi più significativi per l’iconografia delle sirene, la Monstrorum historia. Cum Paralipomenis historiae omnium animalium di Ulisse Aldrovandi, nell’edizione bolognese del Ferroni del 1657.
Parallelamente, si possono vedere lavori artistici di autori contemporanei a documentare una suggestione che attraversa i secoli.
La mostra, a ingresso gratuito, sarà aperta dall’11 maggio al 22 luglio nei seguenti giorni e orari: da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 19; sabato dalle 9 alle 18; domenica chiusa.
Sono previste alcune visite guidate all’esposizione, nonché visite in città, nei luoghi delle Sirene e al Cimitero della Certosa.