Diario di una casalinga serba a teatro
Da venerdì 26 a domenica 28 gennaio, Emilia Romagna Teatro Fondazione ospita al Teatro delle Moline Diario di una casalinga serba, spettacolo realizzato dal CSS di Udine Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia.
Questa produzione, diretta dalla regista Fiona Sansone, vede come unica interprete in scena Ksenija Martinovic, giovane attrice di origine serbaformatasi in Italia dove vive e lavora già da molti anni. Diario di una casalinga serba è stato il suo spettacolo d’esordio, una piéce con cui nel 2014 ha vinto il Premio Giovani realtà del teatro come miglior monologo e nel 2015 ha ricevuto il sostegno produttivo di StartArt, il progetto di produzione per giovani artisti emergenti del CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia. Lo spettacolo ha debuttato nella sua forma definitiva nel 2015.
Liberamente tratto dal romanzo della giornalista e scrittrice di Belgrado Mirjana Bobic Mojsilovic, lo spettacolo racconta la vita di Angelka ma anche trenta anni di storia e la presa di coscienza di un’intera generazione di giovani che non erano pronti a ritrovarsi adulti così presto. Angelka è una giovane donna serba che rivive i propri ricordi sola nella sua casa: l’infanzia nella Jugoslavia di Tito, l’adolescenza, l’età adulta nella Serbia di Slobodan Milosevic. Ripercorrendo la sua vita scoprirà in che modo guardarsi allo specchio dopo tanti anni.
“Un mangianastri. Gli anni ‘60-‘90. Un foglio. I giornali. Le parole. I telegiornali. Essere sulle bocche del mondo. Essere una Nazione. Essere piccoli, essere adulti. Essere Angelka. Una donna. Abitare il confine, la linea che demarca la civiltà dalla paura, la paura di non esser riconosciuti, la paura di esser taciuti. L’Italia del sogno, del divenire, del fluire dell’incontro, giochi, profumi, vacanze, canzoni, pizza, ritorno. Una casa aperta sul mondo. Una casa per una casalinga. Ma Angelka non si prende cura dell’andamento familiare e dei lavori domestici. Angelka recita, balla, canta, azzera i respiri e Angelka ride, si fa beffarda fool dei luoghi comuni del mondo, legge gli elenchi di chi ha perso tutto, mentre l’Occidente che bussa, bombarda, Angelka guarda il pubblico, cerca in quei corpi al buio, il ricordo di una finestra”. Fiona Sansone