Orchestra Senzaspine: prima assoluta del DOCumentario sul "Progetto Don Giovanni"
Il Don Giovanni, andato in scena al Teatro Duse, è nato da un confronto molto ampio dell’Orchestra Senzaspine con il capolavoro di Mozart. Ampio perché non ha riguardato solo l’approccio centrale all’opera, messa in scena come sempre fa l’ensemble bolognese, con giovani musicisti, ma perché è stato il frutto, e anche questo è il metodo abituale di lavoro dell’ensemble bolognese, di una fase laboratoriale, che ha coinvolto realtà ed associazioni diverse, molto presenti sul territorio.
L’obiettivo era far avvicinare alla fruizione del Don Giovanni un pubblico molto vasto, provando a superare le barriere di diversi tipi di disabilità. Con la collaborazione dell’ Istituto dei ciechi Cavazza, della Fondazione Gualandi a favore dei sordi, di ENS - Ente Nazionale Sordi e di FIADDA Emilia-Romagna - Associazione per i diritti delle persone sorde e famiglie , e con il Centro Terapeutico di Antoniano che si prende cura dei disturbi dell’apprendimento psichico e motorio in età pre-adolescenziale, l’Orchestra Senzaspine ha intrapreso un percorso di elaborazione creativa collettiva raccontato attraverso le immagini del documentario, Don Giovanni il Doc. Con la regia di Daniele Poli, il lavoro di ripresa è stato in buona parte svolto dagli studenti del “corso doc” del Liceo Laura Bassi insieme al regista e con la supervisione dei docenti di Antoniano e del Liceo. Proprio per favorire il superamento delle disabilità, il documentario utilizza i sottotitoli per i non udenti.
"Don Giovanni dice il Direttore dell’Orchestra Senzaspine Tommaso Ussardi, è stato un viaggio importantissimo per noi, ci ha regalato enormi emozioni e oggi, i ricordi di queste, sono un faro per il nostro futuro. Senzaspine è sinonimo di accessibilità ed è da progetti come questo che comprendiamo profondamente il significato della nostra missione."
“Don Giovanni, continua l’altro direttore dell’Orchestra, Matteo Parmeggiani, rappresenta lo spirito che ha fatto nascere la nostra Orchestra. Togliere le spine non solo dai preconcetti legati alla musica classica, ma anche dalle barriere fisiche e sensoriali che possono ostacolare la fruizione di questa splendida arte. Rivedere oggi il racconto di quella meravigliosa avventura ci permette di continuare ad immaginarci un futuro inclusivo ed accessibile!”
“Quella di Antoniano e Orchestra Senzaspine è una collaborazione che ha investito non solo la preparazione della messa in scena dell’opera” conclude fr. Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano, “ma si è articolata nella creazione di percorsi e laboratori aperti a tutta la cittadinanza, ben oltre i confini del palcoscenico. Se la musica, come celebra una canzone dello Zecchino d’Oro, “ci unisce e spezza le catene”, l’idea di renderla a misura di tutte e di tutti è ciò che ha mosso le singole attività di questo progetto. La musica del Don Giovanni ha assunto in questi mesi di percorso insieme, una forma concreta, è diventata speranza, attenzione alle diversità e crescita attiva.”