"Faustbuch"
Il successo: quando possiamo dire di averlo ottenuto? Ma soprattutto, cosa siamo disposti a fare per ottenerlo? Fausto, il novello Faust protagonista dello spettacolo, vuole diventare l’uomo più famoso del mondo, in un’epoca dove il talento è mercificato o la sua totale assenza viene spesso esaltata dall’audience mediatica come in moderni freak show. Ma c’è un problema: Fausto è un mediocre. E vendersi è l’unico modo per riuscire. Ma vendersi a chi? Esiste ancora il diavolo? E se esiste, che forma assume oggi? E dov’è l’inferno? La risposta arriva dal Faust di Marlowe, in cui Mefistofele dice: “Ma qui è inferno, e io non ne sono fuori”.
Il progetto porta a realizzazione un percorso teatrale professionale con persone disabili. Enrico Casale, guida del gruppo Accanto, laboratorio teatrale di integrazione fra persone normodotate e con disabilità, seguito dal 2008, struttura Faustbuch proprio attorno al rapporto con Andrea e Michael, attori con disabilità.
Lo spettacolo ha ricevuto la segnalazione speciale al recente Premio Scenario, con questa motivazione: “Enrico Casale mette in scena un tema di scottante contemporaneità, come quello dell’ossessione del successo, usando il canovaccio del Faust di Marlowe. E lo fa dando voce ad attori con disabilità, ma consapevoli del progetto che li accomuna, facendo sì che le loro improvvisazioni sceniche divengano tessuto drammaturgico. Lo spettacolo vive così di dialoghi surreali e invenzioni linguistiche che ben si adattano alla dimensione ‘diabolica’ del protagonista”.