Marco Gastini: fino al 30 luglio, opere in mostra
MARCO GASTINI con opere scelte da Nino Castagnoli
Dopo le mostre Materica (2003), Il disegno della scultura (2004), Il respiro e l’aria (2006) e …settanta (2011), a quattro anni di distanza dalla scomparsa dell’artista, con la mostra Marco Gastini OTTO Gallery rende omaggio all’indimenticato maestro torinese con il quale la galleria nel corso del tempo si è identificata profondamente. La mostra, realizzata in collaborazione con l’Archivio Marco Gastini (Torino) e curata da Nino Castagnoli, presenta un percorso espositivo scandito da tre sole grandi opere di carattere museale.
Emblematicamente rappresentative delle istanze che hanno attraversato l’opera di Gastini in tutto il suo percorso artistico, esse incarnano nozioni quali spazio, energia, tensione, coinvolgimento, grado di immersione, attrazione e repulsione, riflettendo le qualità di una ricerca artistica orientata al coinvolgimento dello spazio come luogo di azione della pittura.
Apre la mostra in prima sala Grande nero (1982), esposto per la prima volta alla Galleria Civica, Palazzina dei Giardini di Modena nel 1983, opera che diventa sinonimo di quell’immersione che il colore, in questo caso il pigmento blu oltremare sormontato dal nero, rende possibile, consentendo lo smarrimento dell’osservatore nell’ambiente. Mentre le carrube disseminate insieme al carbone sulla superficie pittorica creano un rapporto dialettico col colore, stabilendo un campo di tensione nell’opera.
La pittura si frammenta e si espande nello spazio in terza sala con l’opera Nel volo…Roma (2003), presentata alla Fondazione VOLUME! di Roma nello stesso anno. E’ una pittura che prende corpo nello spazio tridimensionale e ne determina la metamorfosi. Le tele sembrano sostenersi da sé nel vuoto in una sospensione aerea che si riflette nel titolo. “La pittura si irradia, carica di tensione, in tutte le direzioni spaziali” e il supporto si “moltiplica in sequenze ritmiche di infinite variazioni: non più un solo ‘quadro’, ma decine, di varie dimensioni, colori, altezze, proprio come le note di una partitura musicale”. (S. Pegoraro)