Matteo Belli al teatro comunale di Persiceto
Lo spettacolo consiste in tre monologhi sul tema del sacrificio che raccontano, nell'ordine, il sacrificio di una bestia, di una cosa, di una persona. Nel primo, sorta di piccola rappresentazione sconsacrata, viene raccontato il sacrificio di Isacco dal punto di vista dell'ariete che fu immolato al posto suo; nel secondo, la missione sacrificale di una supposta negli inferi di un corpo umano attraverso la testimonianza immaginifica di una supposta che però non è mai partita in quanto, al momento del via, risultata già scaduta. Infine la chiacchierata, ai piedi del monte Calvario, tra Giuseppe falegname di Nazareth e l'altro padre di suo figlio. Tre sono quindi i punti di vista sullo stesso tema offerti: il sacrificio come memoria di un'esperienza vissuta, il sacrificio come proiezione narrativa di un grande mito esistenziale ed in ultimo il sacrificio come sorta di doppio speculare (sebbene di una specularità profondamente ambivalente) nel confronto tra padre e figlio.