"Mio Cinema": cosa guardare questa settimana
Ecco cosa offre la piattaforma "Mio Cinema" nella settimana che parte dal 3 marzo. Tanti film bellissimi!
QT8 | Quentin Tarantino – The first Eight di Tara Wood
Coloro che apprezzano il cinema di Tarantino, e sono molti, non perdano il documentario QT8. Tara Wood racconta il regista di Knoxville attraverso le parole e gli aneddoti dei suoi collaboratori più fidati e dei protagonisti dei suoi film che ripercorrono la sua carriera, dalle prime sceneggiature fino a The Hateful Eight. Tarantino è il regista che più di tutti sa trasmettere l'amore per il cinema dichiarandolo attraverso il modo in cui gira i film, nell'entusiasmo che traspare dai suoi personaggi, dai dialoghi, dalle immagini. E se alla fine di questo documentario vi sarà venuta voglia di rivedere tutti i suoi film, rilassatevi: è tutto normale!
The Dissident di Bryan Fogel
Attraverso un impressionante numero di filmati inediti e le testimonianze esclusive, il premio Oscar Bryan Fogel racconta la storia dell’omicidio del giornalista del Washington Post Jamal Khashoggi. Un documentario quanto mai attuale per conoscere una vicenda sconvolgente e riflettere sui meccanismi del potere e sulle violazioni dei diritti umani. Simbolo della battaglia per la libertà di opinione e di stampa che si sta fronteggiando nelle democrazie di tutto il mondo, la storia di Khashoggi dimostra che è un momento molto complesso per essere raccontare la verità, anche perché si agisce su un terreno scivoloso e la nozione di verità viene messa alla prova costantemente.
Asia di Ruthy Pribar
Nell'ultimo ventennio il cinema israeliano si è imposto all'attenzione di pubblico e critica con produzioni di livello assoluto. In questa fioritura di pellicole si incastra Asia, opera prima della giovane regista Ruthy Pribar, capace di aggiudicarsi al Tribeca Film Festival i premi per la Miglior Fotografia, Migliore Attrice e, soprattutto, il Premio Nora Ephron, riconoscimento dedicato a "Una donna che incarna lo spirito e la visione della leggendaria regista e scrittrice Nora Ephron".
Un'opera profondamente delicata e intensa che utilizza i temi della solitudine e della morte per parlare della forza della vita, senza retorica e banalità, definendo l'originale cifra narrativa di questa incredibile esordiente.