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Mercoledì, 4 Ottobre 2023

Erika Bertossi

Collaboratrice cronaca ed eventi

Le 10 mostre da non perdere a Bologna ad aprile

Nomi come Oliviero Toscani, Man Ray, Cartier-Bresson per la fotografia e grandi opere inedite della pittura emiliana dalla fine del ‘400 sino al primo ‘800. Questo solo un assaggio: le mostre sono tante e tutte bellissime

Aprile promette bene e Bologna ha in serbo una primavera culturalmente molto vivace. La fotografia è protagonista con tre mostre imperbibili fra Mast e Palazzo Albergati. I maestri della pittura però non fanno da meno e fra Palazzo Fava, Palazzo Boncomapagni e Casa Saraceni di bellezza ne abbiamo in abbondanza. Ci si mette in mezzo anche Pasqua, che fra la domenica e il lunedì dell'Angelo con i musei aperti, dà un'occasione in più per godersi le esposizioni più belle. 

Ecco le mostre da non perdere questo mese: 

1. "La Quadreria del Castello. Pittura emiliana dalla Collezione di Michelangelo Poletti" 

Genus Bononiae. Musei nella Città presenta nelle splendide sale di Palazzo Fava a Bologna affrescate dai Carracci, da giovedì 7 aprile a domenica 24 luglio 2022, la mostra "La Quadreria del Castello. Pittura emiliana dalla Collezione di Michelangelo Poletti" curata da Angelo Mazza. La mostra dà vita a un excursus sulla pittura emiliana dalla fine del ‘400 sino al primo ‘800 presentando importanti opere mai esposte prima d’ora. L’esposizione mette inoltre in evidenza le relazioni e connessioni tra i dipinti e la storia di committenza del luogo che le ospita, Palazzo Fava.

La mostra si compone di 85 opere eseguite tra la fine del Quattrocento e gli inizi dell’Ottocento, appartenenti alla ricca collezione creata da Michelangelo Poletti nel suggestivo Castello di San Martino in Soverzano, nella pianura bolognese: una collezione formatasi negli ultimi trent’anni che trae origine dalla passione di un imprenditore sensibile alle ragioni della cultura. La selezione offre una documentazione ben rappresentativa della componente emiliana, che costituisce l’anima della “pinacoteca Poletti”. Si tratta, nella stragrande maggioranza, di opere mai viste in pubblico, che hanno dato vita a quella che può essere definita la più cospicua e significativa collezione di pittura emiliana in mani private.

Tra le opere in mostra si segnalano la Madonna con il Bambino in trono e i santi Pietro, Paolo, Francesco d’Assisi e Antonio da Padova, capolavoro del “Maestro dei Baldraccani", personalità ricostruita da Federico Zeri attiva a Forlì alla fine del sec. XV, Santa con croce e libro, splendida piccola tavola di Boccaccio Boccaccino (Ferrara prima del 1466 - Cremona 1525); del secondo Cinquecento Camillo Procaccini con una giovanile Testa di carattere e con un Sacrificio di Isacco del periodo milanese, Denys Calvaert, il pittore di Anversa stabilitosi a Bologna, con un San Giovanni evangelista e un rametto con la Sacra Famiglia e san Giovannino. Qui tutte le info sulla mostra, orari, prezzo dei biglietti e riduzioni. 

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2. "Photos!": in mostra Alfred Stieglizt, Man Ray, Henri Cartier-Bresson

Palazzo Albergati di Bologna ospita – dall’8 aprile al 4 settembre 2022 - per la prima volta in Italia, la straordinaria Collezione Julián Castilla con la mostra PHOTOS! Alfred Stieglizt, Man Ray, Henri Cartier-Bresson, Vivian Meier, Robert Capa, André Kertèsz, Alberto Korda e Robert Doisneau, nonché fotografi spagnoli come Carlos Saura, Ramón Masats, Oriol Maspons, Isabel Muñoz, Cristina García Rodero o Chema Madoz e molti altri sono i protagonisti indiscussi, con i loro memorabili scatti entrati ormai nell’immaginario collettivo come fermo-immagine del secolo scorso, di un viaggio imperdibile nella storia della fotografia. Un accostamento di oltre 70 opere, di grandi maestri spagnoli e internazionali, che rendono l’esposizione bolognese unica al mondo.

Considerata una delle collezioni private più importanti d'Europa, appartenente a Julián Castilla, noto collezionista d'arte spagnolo, copre più di un secolo di arte fotografica, dalla nascita della fotografia moderna all'inizio del XX secolo a quella attuale del XXI secolo. Una narrazione che passando per la creazione dell'Agenzia Magnum e lo sviluppo del fotoreportage, dall’evoluzione della fotografia di moda, al racconto del presente, si confronta oggi con le sfide contemporanee nell'era digitale.

La maggior parte delle opere della sua collezione storica sono in bianco e nero. L'ultima fotografia, datata febbraio 2005, è degli artisti Christo e Jeanne-Claude, che ritraggono la loro monumentale installazione di 37 chilometri a Central Park, composta da un totale di 7.503 “porte” (pannelli di tessuto arancione).  La mostra PHOTOS!, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Comune di Bologna, in collaborazione con Museo d'Arte Contemporanea di Villanueva de los Infantes, vede come sponsor Poema ed è curata da Cristina Carrillo de Albornoz. La mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia.

3. "Oliviero Toscani. 80 anni da situazionista": in mostra oltre 100 opere

A Palazzo Albergati di Bologna, Arthemisia presenta la mostra Oliviero Toscani. 80 anni da situazionista a cura di Nicolas Ballario. Aperta dalle ore 15.00 dell’8 aprile fino al 4 settembre 2022, la mostra ripercorre la carriera del grande fotografo, con oltre 100 fotografie che mettono in scena la potenza creativa e la carriera di Oliviero Toscani attraverso immagini più e meno note. “80 Anni da situazionista” è il titolo che è stato scelto proprio questa grande retrospettiva, non solo per celebrare la vocazione di Toscani, ma anche per gli 80 anni che il fotografo ha compiuto proprio poche settimane fa. Toscani mediante la fotografia ha fatto discutere il mondo su temi come il razzismo, la pena di morte, l’AIDS, la guerra, il sesso, la violenza, l’anoressia e molto altro. In mostra ci sono tutte le sue campagne più famose, quelle che hanno scosso l’opinione pubblica attraverso affissioni e pagine di giornali, ma anche un Toscani meno conosciuto, come quello dei primissimi anni.

Dunque tra i lavori in mostra il famoso manifesto Jesus Jeans ‘Chi mi ama mi segua’, Bacio tra prete e suora del 1992, i Tre Cuori White/Black/Yellow del 1996, No-Anorexia del 2007 e moltissime altre, ma anche le immagini realizzate per la moda (da Donna Jordan a Claudia Schiffer, fino a quelle di Monica Bellucci) e addirittura quelle del periodo della sua formazione alla Kunstgewerbeschule di Zurigo. In mostra anche decine di ritratti che hanno “cambiato il mondo”, come Mick Jagger, Lou Reed, Carmelo Bene, Federico Fellini e i più grandi protagonisti della cultura dagli anni ‘70 in poi. E ancora, una sala è dedicata al progetto Razza Umana, con il quale Oliviero Toscani ha solcato centinaia di piazze in tutto il mondo per fotografare chiunque lo desiderasse, dando vita al più grande archivio fotografico esistente sulle differenze morfologiche e sociali dell’umanità, con oltre 10.000 ritratti.

Orario apertura:  tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00. Aperture straordinarie: domenica 17 aprile 2022, dalle 10.00 alle 20.00 (Pasqua); Lunedì 18 aprile 2022, dalle 10.00 alle 20.00; Lunedì 25 aprile 2022, dalle 10.00 alle 20.00; Domenica 1 maggio 2022, dalle 10.00 alle 20.00; Giovedì 2 giugno 2022, dalle 10.00 alle 20.00. 

4. The Mast Collection: un alfabeto visivo dell’industria, del lavoro e della tecnologia

Il lavoro abita le nostre vite e la fotografia sociale, documentaria e storiografica lo omaggia con una raccolta di immagini potenti, convincenti, insolite e rare in questo universo poco considerato. Per la prima volta la Fondazione MAST presenta una straordinaria selezione di oltre 500 immagini tra fotografie, album e video della propria collezione, che occupano tutte le aree dedicate alle esposizioni, negli spazi di MAST. Immagini iconiche di autori famosi del mondo, fotografi meno noti o sconosciuti, artisti finalisti del MAST Photography Grant on Industry and Work testimoniano visivamente la storia del mondo industriale e del lavoro.

La mostra, proprio per la sua complessità, è strutturata in 53 capitoli dedicati ad altrettanti concetti illustrati dalle opere rappresentate. L’intero argomento richiede un elenco di termini non sempre esaustivi, vista la portata di professioni, tematiche, funzioni, valori ripresi dal mondo del lavoro. La forma espositiva è quella di un alfabeto che si snoda sulle pareti dei tre spazi espositivi (PhotoGallery, Foyer e Livello 0) e che permette di mettere in rilievo un sistema concettuale che dalla A di “Abandoned” arriva fino a W di “Waste”, “Water” e “Wealth” (le parole che cominciano con la Z sono rare in inglese). L’alfabeto rappresenta uno strumento che vuole indicare i punti di interesse e le zone più intense con le quali si fa luce il senso di ogni immagine. Il lessico visivo evoca connessioni e interazioni che possano stimolare considerazioni più ampie: lungo il percorso espositivo in nero sono indicate le tematiche affrontate specificamente nelle opere presentate, in chiaro quelle che rimandano a un pensiero critico ulteriore.

Tra gli artisti in mostra: Paola Agosti, Richard Avedon, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin,  Margaret Bourke-White, Henri Cartier-Bresson, Thomas Demand, Robert Doisneau, Walker Evans, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Mimmo Jodice, André Kertesz, Josef Koudelka, Dorotohea Lange, Erich Lessing, Herbert List, David Lynch, Don McCullin, Nino Migliori, Tina Modotti, Ugo Mulas, Vik Muniz, Walter Niedermayr, Helga Paris, Thomas Ruff, Sebastião Salgado, August Sanders, W. Eugene Smith, Edward Steichen, Thomas Struth, Carlo Valsecchi, Edward Weston. Prorogata fino al 28 agosto 2022. Orario: da martedì a domenica, ore 10.00-19.00. Ingresso gratuito, senza prenotazione

Web 1920 – 12-2

5. Italo Zuffi: "Fronte e retro"

"Fronte e retro" è il titolo della mostra personale di Italo Zuffi (Imola, 1969) che si articola in due spazi, il MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna e Palazzo De’ Toschi, sede delle iniziative dedicate  all’arte contemporanea di Banca di Bologna, dove è prevista l'apertura in primavera. Per il MAMbo la mostra prosegue il lavoro di indagine sull’arte italiana che il museo porta avanti da anni, a conferma della linea di ricerca che discende storicamente dalla GAM, presentando un artista legato al territorio in cui sorge il museo stesso; mentre per Banca di Bologna, nella Sala Convegni di Palazzo De’ Toschi, si tratta della prima personale dedicata a un artista italiano. Fronte e retro è idealmente divisa in due momenti, in grado di richiamarsi e rilanciarsi reciprocamente: da una parte, al MAMbo, un percorso che permette di rileggere il lavoro dell’artista prendendo in considerazione uno spettro di opere che va dagli esordi, alla metà degli anni Novanta, fino al 2020. Dall’altra, a Palazzo De’ Toschi, una serie di nuove produzioni, di lavori realizzati per l’occasione e in reazione alle caratteristiche dello spazio, tocca alcuni degli aspetti nodali della sua ricerca recente. Qui info, prezzi e orari. 

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