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Erika Bertossi

Collaboratrice cronaca ed eventi

Le 10 mostre da non perdere a maggio a Bologna

Con le riaperture dei musei e delle gallerie, gli appassionati di arte avranno di che gioire: tantissime le esposizioni nel mese in cui vedremo anche un'edizione speciale di Art City

7. "Gregor Schneider visits N. Schmidt"

Il titolo dell'installazione, Gregor Schneider visits N. Schmidt (in the former Galleria d’Arte Moderna di Bologna), si riferisce alle origini della serie di lavori sul signor Schmidt, evocato per la prima volta nella stanza 54 di Haus ur, opera seminale dell'artista presentata alla Biennale del 2001. Schneider innesca l'aspettativa di un incontro che permetta a questo individuo misterioso di emergere dalla presenza collettiva, un personaggio immaginario che sembra finalmente rispondere alla domanda: chi è N. Schmidt? Nel frattempo, il museo è mascherato da questo scenario, sia come cornice istituzionale che come cornice architettonica; l'opera viene spogliata di qualsiasi presentazione in stile museale, neutralizzandola così dal punto di vista dell'artista.

8. Stefano Arienti: "Ricchi e poveri"

Un’opera ad hoc per Piazza Costituzione commissionata a Stefano Arienti, l’artista italiano che, facendo seguito a Flavio Favelli (2019) ed Eva Marisaldi (2020), avrebbe dovuto presentare una nuova creazione negli spazi di Arte Fiera, e che, nel contesto dell’iniziativa digitale Arte Fiera PLAYLIST, ha curato una mostra virtuale di opere della collezione del MAMbo. L’opera di Arienti è composta di due parti. Sul prato del Giardino Le Corbusier, a fianco del Padiglione dell’Esprit Nouveau, è stata piantata un’aiuola di fiori a forma di Italia. A distanza di poche decine di metri, sul pavimento di un piccolo padiglione di vetro di fronte al Volvo Congress Center, un’altra Italia, delle stesse dimensioni, è stata disegnata con dei frammenti di vetro.

9. "Le plaisir de vivre - Arte e moda del Settecento veneziano"

"Le plaisir de vivre - Arte e moda del Settecento veneziano dalla Fondazione Musei Civici di Venezia": mostra a cura di Mark Gregory D’Apuzzo, Massimo Medica, Chiara Squarcina (2 febbraio – 12 settembre 2021). Promosso da Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d'Arte Antica in collaborazione con Fondazione Musei Civici di Venezia, il progetto espositivo curato da Mark Gregory D’Apuzzo, Massimo Medica e Chiara Squarcina costituisce l'apice conclusivo delle celebrazioni che nel 2020 hanno accompagnato il centenario del Museo Davia Bargellini e l’omaggio al suo fondatore Francesco Malaguzzi Valeri, che il 30 maggio 1920 lo inaugurò all'interno del senatorio Palazzo Bargellini nel corso del suo incarico come Direttore della Pinacoteca di Bologna e Soprintendente alle Gallerie di Bologna e della Romagna.

10. City of God: linguaggi diversi, stessa poetica 

"City of God" è una mostra completa che accoglie in modo rigoroso i vari elementi plastici e figurativi caratterizzanti il lavoro  dell’artista: pittura, scultura, disegno, opere in terracotta. I differenti linguaggi sono accomunati da una poetica che agisce in modo (sottilmente) disgregante, tanto sulla materia delle opere, quanto sulla psiche dei soggetti rappresentati. "City of God" attinge alla produzione recente di Alessandro Pessoli, oltre a presentare opere realizzate appositamente per l’appuntamento bolognese.  Al primo gruppo appartengono le opere in terracotta, tecnica che ha caratterizzato il lavoro di Pessoli negli ultimi quindici anni, punto di raccordo ideale fra le sculture e i disegni in mostra. Alla produzione recente fanno riferimento anche i dipinti, in cui la complessità iconografica della pittura italiana, aggiornata alla luce delle correnti “internazionali”, viene risolta con una vivace immediatezza di soluzioni compositive. Fra le tele in mostra si citano: Butterfly girl #1, Couple, Stupida dolce testa.

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