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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Le 10 mostre di febbraio da non perdere

Febbraio diventa il mese dell'arte visto che ospita Arte Fiera e Art City: sulla scia della settimana dedicata all'arte contemporanea sono tantissime le mostre e le installazioni da visitare

Il mese di febbraio quest'anno è il mese dell'arte. Sbocciano in giro per la città mostre, performance, installazioni e inaugurazioni. Non solo galleria d'arte e musei, ma angoli della città, laboratori, luoghi storici e tanto altro ancora per celebrare l'arte contemporanea. E se alcuni eventi si limitano alla settimana di Arte Fiera, tante altre esposizioni sono fruibili per tutto il mese! Fra le cose da segnalare: durante la notte bianca dell'arte (sabato 4 febbraio) sarà possibile visitare gratuitamente la Torre dell’Orologio di Palazzo d’Accursio che affaccia su Piazza Maggiore (dalle 18 alle 22). 

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1. Bettina Buck: "Finding Form" a Palazzo De’ Toschi

Nella Sala Convegni di Banca di Bologna, presso Palazzo De’ Toschi, apre al pubblico "Finding Form", una mostra dedicata al lavoro di Bettina Buck a cura di Davide Ferri e promossa da Banca di Bologna in collaborazione con Bettina Buck Bureau. Finding Form restituisce il percorso dell’artista tedesca, prematuramente scomparsa nel 2018 a 44 anni, a partire dalla sua ricerca ventennale sulla scultura come tensione verso una forma che è sempre parte di un processo in divenire, temporanea: a questo rinvia in maniera diretta il titolo della mostra. Il progetto espositivo si articola attorno ad alcuni termini specifici della ricerca di Buck: la gravità, intesa come forza a cui la forma si assoggetta e cede, talvolta fino al suo azzeramento; l’occultamento, allusione a una vita segreta della scultura, a una sua forma immaginata e narrabile più che percepita con i sensi; infine, una certa idea di domestico che identifica la scultura come qualcosa che prende forma nei nostri immediati dintorni alterando, accostando, piegando cose che senza l’intervento dell’artista restano, appunto, cose. La mostra si precisa anche come una messa a fuoco sulla pratica di Buck, contraddistinta dall’uso di materiali industriali comunemente impiegati negli spazi privati - gommapiuma, piastrelle, schiuma di lattice, polistirolo, moquette, plastica - e connotata da una gamma di gesti semplici, che con ironia e precisione ne sovvertono il senso. In ciascuno dei lavori in mostra il corpo è centrale. È l’unità di misura della scultura, e ne è anche metafora: la scultura, come il corpo, cerca la propria forma nel tempo. La cambia. Prende spazio. È spazio. (fino al 19 febbraio)

2. “Fattori. L’umanità tradotta in pittura”

“Fattori. L’umanità tradotta in pittura” in programma fino al 1° maggio 2023 a Palazzo Fava, il Palazzo delle Esposizioni di Genus Bononiae. Musei nella Città (via Manzoni, 2, Bologna), realizzata in collaborazione con l’Istituto Matteucci. Il percorso espositivo a cura di Claudia Fulgheri, Elisabetta Matteucci e Francesca Panconi, studiose e profonde conoscitrici della vasta produzione di Fattori, presenta una straordinaria selezione di oltre 70 opere della produzione del maestro indiscusso della macchia, eccezionale precursore della modernità̀ del XX secolo. “Perché si premia il quadro del sig. Fattori, si grida da ogni parte, se non ha soggetto che interessi? […] Il sig. Fattori non ha realizzato una forma in questo suo quadro, egli ha realizzato un sentimento”: con queste parole Telemaco Signorini, uno dei protagonisti della rivoluzione pittorica macchiaiola, difendeva dalle pagine del Gazzettino il premio assegnato nel 1866 dalla Società d’Incoraggiamento di Firenze alle Macchiaiole di Giovanni Fattori, dipinto della piena maturità. Parole che, individuando nel sentimento l’elemento fondamentale della pittura fattoriana, coglievano il segno di una pratica artistica capace, nella ritrattistica come nei paesaggi, nei quadri di soggetto campestre così come nelle grandi tele risorgimentali, di rivelare una peculiare maestria nell’esprimere l’umanità più vera e le più profonde emozioni. (fino al 1° maggio)

3. Jago, Banksy, TvBoy e altre storie controcorrente

Dall’11 novembre al 7 maggio 2023, Palazzo Albergati di Bologna accoglie le opere più provocatorie, anticonformiste e rivoluzionarie del nostro tempo: la mostra Jago, Banksy, TvBoy e altre storie controcorrente propone un percorso espositivo che ruota intorno ai tre artisti più discussi ed amati degli ultimi anni. Una mostra che, attraverso l’esposizione di 60 capolavori, racconta alcune delle storie più estreme e trasgressive della public art italiana e internazionale, attraverso il dialogo tra il misterioso artista inglese e i più influenti artisti italiani del momento, offrendo un panorama esaustivo e provocatorio sull’arte dei nostri giorni. Jago, Banksy e TvBoy hanno sovvertito le regole dell’arte, rifiutando di entrare a far parte di un sistema imbrigliato ed escludente; sono tre artisti hanno “creato un precedente” e fatto parlare della loro arte arrivando al cuore del grande pubblico.

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