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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Le mostre di giugno da non perdere

Molti musei ed esposizioni hanno riaperto i battenti dopo il lockdown: adesso più che mai la voglia di visitarli è viva

4. Imago splendida

Imago splendida. Capolavori di scultura lignea a Bologna dal Romanico al Duecento. I Musei Civici d’Arte Antica, in collaborazione con la Curia Arcivescovile di Bologna e la Fondazione Giorgio Cini di Venezia e con il patrocinio dell’Università di Bologna, presentano presso il Museo Civico Medievale una importante mostra incentrata sull’affascinante e poco studiata produzione scultorea a Bologna tra XII e XIII secolo. L’esposizione, curata da Massimo Medica e Luca Mor, è l’occasione per presentare per la prima volta alcuni rarissimi capolavori lignei della città, alcuni dei quali restaurati per l’occasione. Tali opere, principalmente grandi crocifissi, consentono di fissare una nuova tappa verso la comprensione dei modelli di riferimento nella Bologna di quel tempo.

Qui, del resto, il Medioevo fu animato da un fiorente clima multiculturale, favorito sia dalla posizione strategica della città sulla Via Emilia, quindi tra gli Appennini e le direttrici verso l’Oltralpe, sia per la nascita nel tardo XI secolo di una celebre scuola giuridica. Una realtà così cosmopolita garantì un impulso costante per i contatti internazionali, l’indotto dei commerci, lo sviluppo urbano e, non ultime, le commissioni artistiche, tra cui quelle di arredi liturgici e tesori ecclesiastici destinati a soddisfare le crescenti esigenze devozionali. Oggi però di questi manufatti rimane assai poco, come documenta la scultura lignea medievale che, anche a causa della deperibilità del materiale, a Bologna conta soltanto pochi esempi secondo una tendenza che accomuna tutti i grandi centri italiani.

5. "Zoo di Carta"

Zoo di Carta. La diffusione delle immagini zoologiche dell’Histoire naturelle di Buffon nell’Italia del Settecento. 
Se l’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert è l’opera di sintesi scientifica per antonomasia dell’Illuminismo europeo, una grande fortuna editoriale – forse oggi sconosciuta ai più – ebbe anche l’Histoire naturelle di Georges-Louis Leclerc conte di Buffon. Pubblicata dall’Imprimerie Royale, che aveva sede nel palazzo del Louvre a Parigi, ebbe nel giro di pochi anni molte edizioni, emissioni, contraffazioni e traduzioni in tutta Europa, arrivando fino a Bologna con la Serie d’animali quadrupedi, che apparve a puntate, con cadenza settimanale, fra il 1783 e il 1787, a testimonianza della fortuna che ebbe questo tipo di pubblicazione negli anni di più diffusa affermazione del pensiero illuminista.
 
Alla Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale (via Nazario Sauro 20/2) la mostra “Zoo di Carta. La diffusione delle immagini zoologiche dell’Histoire naturelle di Buffon nell’Italia del Settecento” a cura di Pierangelo Bellettini, direttore di San Giorgio in Poggiale, una delle sedi del circuito Genus Bononiae. Musei nella città. La mostra intende ricostruire la straordinaria fortuna che ebbero in Italia le incisioni di animali quadrupedi dell’editio princeps dell’opera di Georges-Louis Leclerc conte di Buffon realizzata a Parigi fra il 1749 e il 1767. Le stampe esposte sono una selezione delle 132 illustrazioni zoologiche (sulle 200 della Collezione completa) recentemente acquisite dalla Biblioteca di San Giorgio in Poggiale, tutte stampate a Bologna negli anni Ottanta del XVIII secolo ad opera dei calcografi Antonio Cattani e Antonio Nerozzi; un’impresa editoriale che è uno degli episodi più significativi nella storia della tipografia bolognese della seconda metà del Settecento.
 

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