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"Da Cimabue a Morandi", al via la mostra curata da Sgarbi: 'Gran pubblicità per Bologna'

Parte oggi a Palazzo Fava. L'assessore Ronchi: 'Abbiamo supportato massicciamente l'evento. Obiettivo promuovere la città a livello non solo nazionale. Sgarbi è di un grande aiuo'

Al via oggi nella splendida cornice di Palazzo Fava la grande mostra dedicata a Bologna "Da Cimabue a Morandi. Felsina Pittrice" , organizzata da Genus  Bononiae e curata da Vittorio Sgarbi.
C'era grande attesa da pare del pubblico e massiccia è stata la partecipazione dell'amministrazione locale nel favorire l'evento, come ha tenuto a spiegare l'assessore alla cultura Alberto Ronchi, ieri durante la seduta di Question Time in Comune. "In  particolare  la  collaborazione  si  è concretizzata - ha spiegato l'assessore - attraverso  il  prestito  di  alcune  opere  da  parte dei nostri musei, ma
soprattutto è stata creata una card speciale  che  potrà essere acquistata sia presso la sede della mostra, sia presso  i  nostri  musei e che permetterà di avere il biglietto scontato ai musei  e  alla  mostra  e  di  avere  uno  sconto del 10% sull'acquisto del catalogo. 

SGARBI PER RILANCIARE VISITE IN CITTA'. Ronchi ha poi voluto sottolineare, sempre ieri in sede di question time in Comune, come "Vittorio  Sgarbi", che appunto cura la mostra, stia "facendo  una pubblicità enorme a Bologna". Gongola l'assessore riferendo ai consiglieri: "per esempio su La7 a parlato lungamente di  Bologna e quindi diciamo che stiamo raggiungendo un obiettivo anche dal punto  di  vista  della  conoscenza della città, essendo Vittorio Sgarbi un personaggio mass mediatico piuttosto consistente, che senza ulteriori costi sta  mettendo Bologna e le sue ricchezze culturali al centro del palinsesto nazionale. A me questo  fa  ovviamente  molto  piacere  e  credo che sia importante  per  la  città, perché noi sappiamo quali sono i meccanismi che regolano l'informazione a livello nazionale e dunque avere una persona che, quando  viene  invitata  a  delle  trasmissioni  televisive nazionali - tra l'altro  è  la  seconda  volta  che  lo  fa  - dice che Bologna è una città bellissima che ha delle opere d'arte bellissime e invita a venire a Bologna
è  una cosa bellissima e  molto positiva".

I soldoni, secondo l'assessore "sembra ci siano tutte le condizioni per credere nel buon esito di  questa  operazione  e  aggiungo  anche  che  mi  pare,  da come è stata presentata,  che  la proposta sia stata costruita bene perché mette sotto i riflettori  il fatto che esistono delle opere d'arte importanti all'interno della  città,  costruendo un contesto che permette a queste opere di essere
messe  sotto  i  riflettori,  ma proprio per gli accordi che abbiamo preso, rimanda  anche  alle  strutture museali e quindi alle altre bellezze che la città custodisce. Mi pare di poter dire  che  l'Amministrazione  e Genus Bononie hanno in comune la volontà di
fare  in  modo  che  Bologna venga considerata, non solo una grande città a livello nazionale, ma una grande città a livello europeo. Lavoriamo insieme per il raggiungimento di questo obiettivo".

LA MOSTRA. A ottant’anni dalla celebre prolusione di Roberto Longhi all’Università di Bologna sulla tradizione artistica della città, grande, ma subordinata dalla critica a Firenze e a Venezia, la mostra "Da Cimabue a Morandi. Felsina Pittrice" intende riproporre non solo i principi e il metodo dell’illustre studioso, ma anche ripercorrere la storia dell’arte italiana, prima che bolognese, attraverso una serie di significative testimonianze dalla fine del Duecento al Novecento: da Cimabue a Giorgio Morandi, consacrato proprio da Longhi come più importante pittore italiano del suo tempo.
Nelle sale affrescate dai Carracci e dalla loro scuola, sarà possibile seguire attraverso numerosissime opere provenienti da chiese, musei, istituzioni e importanti collezioni private, lo svolgimento della storia dell’arte a Bologna.
La mostra è dunque significativamente dedicata a Roberto Longhi, come il suo stesso titolo evidenzia citando quell’antologia - un volume di 1139 pagine stampate fitte - in cui Gianfranco Contini scelse e ordinò alcuni suoi saggi sulla storia della pittura italiana.
Il titolo della mostra rende omaggio al contempo a Carlo Cesare Malvasia e alla sua Felsina pittrice, la fonte più importante e autorevole per la storia della conoscenza della pittura bolognese dal Medioevo all’età barocca, pubblicata nel 1678.

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