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La cultura riparte dopo il lockdown: i musei aperti a Bologna e le mostre da vedere

Dal 18 maggio al via le aperture graduali dei musei: finalmente, con tutti i presidi e le precauzioni anti-contagio, sarà possibile visitare mostre e luoghi della cultura

I meravigliosi musei di Bologna sono tornati dopo il lockdown e adesso è davvero possibile tornare a immergersi nelle bellezze artistiche delle nostra città. Che ci sono tanto mancate e che molti di noi hanno continuato a vivere grazie ai contenuti online e agli appuntamenti in streaming, visite guidate incluse. Come per tanti altri ambiti, anche per la cultura, tante cose non saranno più come prima e le aperture di musei ed esposizioni si stanno avviando con gradualità, un po' per volta.

Alcune modalità di fruizione dei palazzi e delle mostre sono cambiate, a vantaggio della nostra sicurezza e di quella del personale che opera al loro interno: indossare la mascherina, prenotare il giorno e l'orario della visita, igienizzarsi le mani all'ingresso, rispettare le distanze di sicurezza. Regole semplici che non compromettono l'esperienza. 

Per la riapertura, i musei civici hanno adottato la strategia di una ripresa a step sia per lecollezioni permanenti che per quelle temporanee con un calendario che parte da MAMbo e Museo della Musica, fino ad arrivare (sabato 23 maggio) al Museo Civico Medievale e Casa Morandi. E poi ci sono Palazzo Fava con il suo Polittico Griffoni e "La Riscoperta di un capolavoro".  Altri palazzi ed esposizioni sono ancora chiusi e in fase riorganizzativa, ma presto torneranno tutti! 

Covid fase 2, musei di Bologna verso la riapertura: misure di sicurezza e nuovi orari

Ecco i musei che hanno già riaperto e le mostre visitabili: 

1. MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna

Riapertura: martedì 19 maggio. Mostra in corso e prorogata al 20 settembre 2020: La Galleria de' Foscherari 1962 - 2018, MAMbo, Project Room. La Project Room del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, spazio che il museo dedica principalmente alla riscoperta di alcuni degli episodi culturali più stimolanti e innovativi in ambito bolognese e regionale, prosegue la sua attività espositiva con La Galleria de’ Foscherari 1962 – 2018, mostra che ricostruisce la nascita e lo sviluppo di un punto di riferimento per l’arte contemporanea a Bologna e non solo.

La Galleria de’ Foscherari, fondata da Enzo Torricelli, al quale si uniscono in seguito Franco Bartoli e Pasquale Ribuffo, nasce nei primi anni Sessanta e fin dall’inizio articola il proprio programma di attività su due filoni d’indagine strettamente connessi: l’attenzione alla tradizione criticamente consolidata e l’interesse per la ricerca e la sperimentazione. Accanto a un fitto calendario di mostre che si sono sviluppate in queste due direzioni, segnando la vita culturale della città, la galleria ha portato avanti un’attività editoriale rappresentata non solo da cataloghi e monografie, ma anche da una collana di quaderni su temi specifici curata storicamente da Pietro Bonfiglioli, oggi selezionati e ristampati nella pubblicazione antologica Il Notiziario della Galleria de’ Foscherari (1965-1989), che viene pubblicato in occasione della mostra per la cura di Vittorio Boarini. L’esposizione al MAMbo vuole essere un riconoscimento, un ulteriore contributo alla lunga e ricca storia della galleria e un omaggio alla figura di Pasquale Ribuffo, scomparso nel 2018.
L’allestimento accosta un’ampia scelta di materiali storici – fotografie, documenti, cataloghi, locandine, inviti – a una selezione di opere di artisti che hanno segnato i momenti chiave nell’attività della de’ Foscherari: Pierpaolo Calzolari, Mario Ceroli, Pirro Cuniberti, Luciano De Vita, Marcello Jori, Sophie Ko, Luigi Mainolfi, Piero Manai, Eva Marisaldi, Liliana Moro, Claudio Parmiggiani, Concetto Pozzati, Germano Sartelli, Mario Schifano, Vedovamazzei, Gilberto Zorio.

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna (apertura dal 19 maggio)
lunedì chiuso
martedì, mercoledì, giovedì, venerdì h 14.00–18.30
sabato, domenica h 11.00–18.30

2. Museo Morandi: un omaggio al grande artista bolognese

Riapertura: martedì 19 maggio. Il Museo Morandi al MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna. Nell'autunno 2012, a seguito del trasferimento del Museo Morandi nei propri spazi, MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna ha avviato una nuova progettualità espositiva, presentandosi al pubblico in una nuova veste. La presenza della collezione morandiana - oltre a mettere in risalto la grande influenza dell'artista nel contemporaneo - crea un collegamento con le vicende artistiche bolognesi, con la storia del museo e con le sue ragioni fondanti, generando un forte legame con la Collezione Permanente. Grazie a un continuo incremento del patrimonio garantito da nuove acquisizioni, donazioni e prestiti in comodato, la Collezione è costantemente oggetto di ricerca e rinnovamento.

Museo Morandi (apertura dal 19 maggio)

lunedì chiuso
martedì, mercoledì, giovedì, venerdì h 14.00–18.30
sabato, domenica h 11.00–18.30

3. Palazzo Fava: la riscoperta del Polittico Griffoni 

“La Riscoperta di un Capolavoro”, la grande mostra che riporta a Bologna, a 500 anni dalla sua realizzazione e a 300 dalla sua dispersione, le tavole del Polittico Griffoni dei ferraresi Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti, che proprio a Bologna, con la maestosa pala d’altare realizzata tra il 1470 e il 1472 per l’omonima cappella nella Basilica di San Petronio, diedero avvio al loro straordinario sodalizio artistico.

La mostra si compone di due sezioni: il Piano Nobile di Palazzo Fava ospiterà “Il Polittico Griffoni rinasce a Bologna”, con l'esposizione delle tavole originali ad oggi superstiti provenienti dai 9 Musei internazionali prestatori, assieme alla ricostruzione del Polittico, una vera e propria rimaterializzione della pala d’altare così come dovette apparire ai bolognesi di fine Quattrocento. Si tratta di una perfetta riproduzione dell’originale realizzata da Factum Foundation di Adam Lowe, che dai primi anni Duemila si occupa di documentare, monitorare e ricreare il patrimonio culturale mondiale attraverso lo sviluppo di tecniche di registrazione ad alta risoluzione e ricostruzione in 3D.

Il secondo piano pertanto ospiterà “La Materialità dell’Aura: Nuove Tecnologie per la Tutela” a cura di Adam Lowe, Guendalina Damone e del team della Fondazione, sezione nella quale verrà mostrato, attraverso video, immagini e dimostrazioni con gli strumenti di scannerizzazione 3D progettati dalla stessa fondazione, l’operato di Factum e l’importanza delle tecnologie digitali nella tutela, registrazione e condivisione del patrimonio culturale, proprio a partire dal lavoro svolto sulle tavole originali del Polittico.

Orari ampliati (tutti i giorni dalle ore 9 alle 22), ingressi contingentati e prenotazioni on line o telefoniche alcune delle misure adottate da Genus Bononiae. Musei nella città - circuito di cui fa parte Palazzo Fava - per consentire la visita alla mostra in totale sicurezza, in ottemperanza alle normative del DPCM.  

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