Non si può lavorare così! La prospettiva psicologica sulla gestione dello stress lavoro-correlato
“Non puoi fermare le onde, ma puoi imparare a cavalcarle” J. Goldstein
Non si può lavorare così!
E questo vale tanto nell’ambito affettivo quanto in quello professionale. Si parte dall’idea, errata, che il modo migliore per ottenere risultati sia lavorare più a lungo, incessantemente. Ma più lavoriamo e meno ci ricarichiamo, più metteremo in atto comportamenti che riducono l’efficienza, come distrazione, impazienza, frustrazione e disimpegno, che si ritorceranno negativamente anche sugli altri, a livello psicologico, fisico e organizzativo.
Il vero problema non sono il numero di ore di lavoro, ma l’energia che destiniamo al lavoro da svolgere e il valore che siamo in grado di generare. Numerosi studi indicano che siamo più produttivi quando alterniamo momenti di grande concentrazione a fasi di riposo. Ma nonostante tutto ci ostiniamo a vivere in una zona grigia, facendo salti mortali tra le varie attività, senza impegnarci realmente in esse, o al contrario disinteressandoci a tutte, logorando noi stessi.
Ma allora perché continuiamo a lavorare così?
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