Obbligo di (in)fedeltà
Hollywood, ai nostri giorni.
Paul Monassier, produttore cinematografico patologicamente ossessionato dalle donne e dal sesso, si ritrova coinvolto in un processo per molestie ai danni di Jolly Roger, attricetta bella quanto spregiudicata e pronta a tutto per raggiungere il successo e la ricchezza.
Mal consigliato dal cinico segretario Etienne, Monassier sprofonderà rapidamente in una girandola di situazioni paradossali all'insegna dello humour più nero, vittima predestinata e comicamente tragica di se stesso e di quanti lo circondano: dall'avida moglie Nathalie, a Michael Prosperi, arrogante divo italo-americano "sponsorizzato" da Cosa Nostra quale interprete di un film agiografico sulla mafia.
La denuncia della demenzialità di un sistema che ha smarrito ogni valore o linea morale - e vive ormai solo grazie ai rituali ed alle forme messi in scena tramite la virtualità dei suoi dispositivi pseudoculturali - offre un'occasione per ridere, ma anche per riflettere.
Quanto e come lo show business statunitense è funzionale ed organico a lobby e gruppi di potere più o meno occulti? In che modo esso condiziona la percezione della realtà? Quale volto si cela dietro la maschera del glamour, oltre le luci della ribalta mediatica?
Ecco alcune delle domande che - auguriamoglielo! - lo spettatore sarà indotto a porsi, uscendo dalla sala con il sorriso sulle labbra.
Obbligo di (in)fedeltà costituisce il secondo quadro di un'ideale e sistematico progetto di critica al mondo moderno, condotta con l'arma dell'ironia e modulata sulle "libere frequenze" della commedia brillante, da Piero Ferrarini, dramaturg della Compagnia Teatroaperto di Bologna ed autore tra i più acidi, lucidi e crudeli del panorama nazionale.
Lo spettacolo è all'interno della rassegna (p)Rose d'Estate che fa parte di Bologna Estate 2020, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna - Destinazione Turistica.