Pietro Solinas (Unibo): Moltitudini di popoli, identità e alterità nel primo secolo di missioni francescane
Terzo e ultimo incontro del ciclo promosso dalla Sezione sulla storia del francescanesimo dell'Officina San Francesco Bologna sul tema Moltitudini. Francesco, i frati e l'umanità.
Ezio Franceschini – fondatore in Italia degli studi dedicati alla Filologia e alla letteratura latina medievale - scrisse che il secolo XIII poteva essere qualificato come il secolo dell’erudizione. In effetti, in questo tempo si scrivono enciclopedie, si raccolgono grandi collezioni di testi ed enormi summe, in ogni campo del sapere; sono scritture massicce e massicciamente diffuse nelle tradizioni manoscritte, volte alla storia, alla natura e alle forme della vita sociale. Vale la pena notare che la forza che muove questa letteratura proviene dall’intuizione delle moltitudini, la nuova grande scoperta storica in questa fase dell’autocoscienza medievale: salgono sulla scena moltitudini di creature, moltitudini di forme di vita e soprattutto, moltitudini di uomini, che desiderano conoscere e comunicare. Francesco d’Assisi, che è stato definito mistico tra la folla, è forse il padre di questa nuovo sguardo, nella cui luce entrano in scena attori nuovi della vita storica, intellettuale e spirituale. Sappiamo bene che si tratta di moltitudini di dimensioni esigue rispetto a quelle che la modernità conoscerà, ma non dobbiamo sorridere di questo alzarsi dello sguardo, perché proprio dagli spiragli che esso crea deriviamo forse il desiderio e la consapevolezza di dare un volto alle moltitudini, di coglierle come fatte di persone e di dignità. La storiografia ha già toccato questi aspetti: questo – per esempio - è uno dei sensi accettabili e importanti del libro di Jacques Le Goff sul Purgatorio: il Purgatorio corrisponde all’invenzione della moltitudine formata da persone che si sentano portatrici di un futuro assoluto, nonostante la loro debolezza, nonostante l’apparente ordinarietà della loro esperienza. I tre interventi proposti concretizzano alcune delle piste di ricerca e di comprensione che il tema apre e soprattutto, dando consistenza a un titolo, vogliono sollecitare un dibattito che aiuti a comprendere quello che dobbiamo al Medioevo latino.
Il ciclo è coordinato da Francesco Santi (Università di Bologna), coordinatore della Sezione, gode del patrocinio dalla Regione Emilia-Romagna, dal Comune di Bologna, dall'Arcidiocesi di Bologna, dal Dipartimento di Filologia classica e Italianistica dell'Alma Mater Studiorum-Università di Bologna. Per la sua realizzazione si ringrazia la Provincia Italiana di S. Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali e la Banca di Bologna.