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Renzo Samaritani e "Krishna west" in diretta radio

In attesa del nuovo libro di Renzo Samaritani gli chiediamo qualche anticipazione e parliamo della sua appartenenza all'istituzione dedicata al dio indù.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Renzo, l’ultima volta che ci siamo sentiti ti avevo chiesto quando sarebbe uscita un'altra parte del tuo viaggio letterario e adesso eccoci a parlare di "IO doppelganger". Emozionato per questo ritorno? Assolutamente si. Ogni libro ha sempre un grande impatto emotivo sulla mia persona. Metto dentro agli scritti molto di me stesso e quindi non potrebbe essere altrimenti. Mentre nel primo romanzo, "Stefania, un'Anima in Viaggio" abbiamo imparato a conoscere Stefania partendo dalla sua infanzia fino alla decisione di adeguare il suo involucro all'anima femminile, nei libri successivi l'abbiamo seguita in India e poi in una mistica Puglia a guidare la co-creazione di un mondo nuovo. Senza anticiparci troppo, ci dici cosa accadrà a Stefania nel prossimo viaggio? Ritroveremo la protagonista alle prese con l'autore, con me stesso e il peso del mio passato. È il medesimo percorso che continua, alla ricerca di un'Essenza che troveremo io e lei insieme. Ma, anche questa volta, sarà solo l'inizio. Parlando del tuo secondo romanzo, essendo quasi interamente ambientato in India immagino che per scriverlo tu abbia dovuto informarti molto. Quanto hai impiegato per scrivere "Stefania, Viaggio in India: l'Antica Profezia"? Fortunatamente i primi due libri della "saga" di Stefania facevano parte di un lavoro iniziato da me anni fa, quindi avevano una strada spianata grazie alla quale, anche in questo caso, ho potuto realizzare l'opera in un solo anno. Per il prossimo testo temo che dovrò impiegare un po' più di tempo. Il percorso di un libro è abbastanza lungo. Il romanzo inizia all’aeroporto, poco prima di salire a bordo, ottobre 1996. Data scelta per caso oppure c’è qualcosa che ti lega a essa? Come dissi in passato le vicende di Stefania sono tutte abbastanza autobiografiche, se non altro metaforicamente. In tal senso quella data corrisponde più o meno ai fatti descritti. Nella promessa che hai scritto sul libro, si legge: “Le mie storie nascono spesso dal sognare a occhi aperti e non sono del tutto convinto che siano favole... da un certo punto di vista, su un piano immateriale Stefania, ad esempio, esiste realmente”. Vuoi spiegarmi meglio, questo pensiero? Bè, prima di tutto Stefania è un po' me, esiste "realmente" in quanto il Renzo del passato ma anche del presente e del futuro. Inoltre credo in altre dimensioni che co-creiamo, anche con il pensiero. Ti sarà capitato di dover dire: “Era troppo reale per essere un sogno!” Tornando a "IO doppelganger", un nuovo libro è sempre motivo di orgoglio o di preoccupazione? La prima delle due, ma un "orgoglio" positivo e mai presuntuoso. Sono una persona semplice e, ti confido, timida. Lo sai che non ho mai fatto una sola presentazione "seria," cioè in grande stile, dei miei romanzi? Eppure gli inviti in tal senso non mancarono. Immagino, avendo diversi spazi sul web, che avrai ricevuto molti risconti dai lettori, quale commento ti ha più gratificato e perché? Si, in rete sono molto presente. Lì la timidezza scompare, così come ho sempre amato la radio... fin da quand'ero piccolo e mia madre, Helga Schneider, già conduceva trasmissioni importanti. E il commento che mi ha più gratificato è arrivato proprio da lei, accompagnato da diverse critiche costruttive. Anche se, come sai, non ci frequentiamo molto. Parlaci di "krishna West"... Il mio insegnante di "bhakti" Yoga, Howard Resnick aka Hridayananda das Goswami ha chiamato questo progetto Krishna West perché facciamo tutto il possibile per rendere la bhakti facile, applicabile e piacevole per gli occidentali, ma senza compromettere, diluire o diminuire la purezza e la forza di una tradizione antica e gloriosa. Offriamo l’insegnamento e la pratica spirituale nella loro interezza senza richiedere a studenti e praticanti di adottare un tipo di abbigliamento, di cucina, di musica, ecc. orientali, in quanto non sono essenziali. Le persone in Occidente hanno necessità, ed è un loro diritto, di poter praticare l’autentico bhakti-yoga in modo naturale, sentendosi a proprio agio all’interno della loro cultura. Krishna West fa parte dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna, il “Movimento Hare Krishna,” fondato da A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada per il quale io gestisco RKT RadioKrishnaTV sotto la supervisione di Fabio Pianigiani. Cerchiamo di servire il mondo occidentale con un attivismo spirituale intelligente, appropriato e non settario che affronta con forza e saggezza spirituale questioni che vanno dalla giustizia sociale ed economica, alle questioni ambientali, fino alla liberazione finale. Ma io sono solo un aspirante discepolo. Parlerò comunque in diretta radio di Krishna West e del mio prossimo romanzo sabato 11 novembre su Radio Yoga Network in diretta alle 18 in streaming https://finestralibera.eu/soleluna (Associazione "Sole e Luna"9.

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