"La semplicità ingannata" al Teatro Biagi D'Antona
Centrale Fies e Operaestate Festival Veneto presentano "La semplicità ingannata" di e con Marta Cuscunà.
Nel Cinquecento avere una figlia femmina equivaleva a una perdita economica. Certamente una figlia bella e sana era economicamente vantaggiosa perché poteva essere accasata con una dote modesta, mentre una figlia con qualche difetto fisico prevedeva esborsi assai più salati. In tempi di crisi economica, il mercato matrimoniale subì un crollo generalizzato e alla continua inflazione delle doti si pose rimedio con la monacazione forzata. Le monache del Santa Chiara di Udine attuarono una forma di Resistenza davvero unica nel suo genere: trasformarono il convento udinese in uno spazio di contestazione, di libertà di pensiero, di dissacrazione dei dogmi religiosi e della cultura maschile con un fervore culturale impensabile per l'universo femminile dell'epoca creando un'alternativa sorprendente per una società in cui le donne erano escluse da ogni aspetto politico, economico e sociale della vita.
La semplicità ingannata racconta da quali semi è nata la rivendicazione delle donne nel Cinquecento, nel tentativo di ridare slancio a una rivoluzione di cui non sentiamo più il bisogno, e forse non per un caso fortuito, ma per una precisa strategia che ci schiaccia ancora sotto lo strapotere maschile. Seconda tappa del progetto sulle Resistenze femminili in Italia, è liberamente ispirato alle opere letterarie di Arcangela Tarabotti e alla vicenda delle Clarisse di Udine.