La "Tempesta" di Shakespeare secondo il Teatro del Lemming
Gli spettatori protagonisti nella Tempesta di Shakespeare secondo il Teatro del Lemming a Teatri di Vita dal 3 al 5 marzo 2017.
Il naufragio di Shakespeare fa riemergere i suoi personaggi e coinvolge gli spettatori: il Teatro del Lemming, diretto da Massimo Munaro, racconta così la sua Tempesta, in uno spettacolo a posti limitati, nel quale gli spettatori saranno protagonisti. Accade con “WS Tempest”, in scena a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 051.566330; www.teatridivita.it), da venerdì 3 a domenica 5 marzo, (venerdì ore 21, sabato ore 20, domenica ore 17).
In scena, Chiara Elisa Rossini, Diana Ferrantini, Alessio Papa, Maria Grazia Bardascino, Boris Ventura, Marina Carluccio, Katia Raguso, Alessandro Sanmartin. Drammaturgia, musica e regia di Massimo Munaro.
Al termine della replica di domenica, è previsto un incontro con la compagnia condotto da Silvia Mei.
Il naufragio della Tempesta di Shakespeare è il naufragio della mente contemporanea e fotografa l’eterno conflitto tra individuo e potere, indicando – in quest’epoca particolarmente travagliata – la strada della riconciliazione.
Con questo lavoro il Teatro del Lemming porta a compimento il ciclo di spettacoli shakespeariani Trilogia dell’acqua, iniziato con Amleto e proseguito con Giulietta e Romeo – lettere dal mondo liquido, presentato nella scorsa stagione a Teatri di Vita. Questi lavori propongono una riflessione sul conflitto, eternamente attuale, fra individuo e potere.
Così come il Principe di Danimarca non trova gli strumenti per opporsi alla corruzione e al marciume della Corte, nella tragedia dei due giovani innamorati è il contesto sociale ad impedire il loro amore e a condurli alla morte.
Infine nella Tempesta, Prospero, ingiustamente spodestato e costretto all’esilio, realizza la sua rivincita che non conduce alla vendetta ma, per una volta, alla riconciliazione e al perdono. Il perpetuarsi della violenza sembra così finalmente avere fine.
Nella rilettura di Massimo Munaro, il racconto di un naufragio che avviene, prima di tutto, nella mente del protagonista: è come se lo stesso Shakespeare, dal fondo del mare, rievocasse come in un delirio i personaggi delle sue opere: Amleto, Giulietta, Macbeth, Lear, Riccardo, Bruto… Il naufragio nella memoria di Prospero/WS è anche un naufragio nella nostra mente. E gli spettatori sono chiamati in prima persona a essere protagonisti di ciò che è destinato ad accadere.
Rivelatosi negli anni Novanta come uno dei gruppi di punta della nuova scena italiana, il Teatro del Lemming persegue con coerenza estrema un teatro in grado di ridefinire il ruolo dello spettatore all’interno dell’evento scenico. Questo percorso è passato dalle radicali e originali esperienze della Tetralogia dei sensi fino a riflettere sulle condizioni di una comunità possibile con Nekyia e Antigone e con la recente trilogia shakespeariana. Ha ricevuto, fra gli altri, il Premio Giuseppe Bartolucci nel 1996 e il Sarajevo Winter Snow Flake nel 2013.