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Voleva cucinare con il suo papà. Così ha imparato anche a leggere, scrivere, scoprire il mondo. L'esperienza del mini-chef Noah diventa 'da manuale'

Un papà con la passione per la cucina e la voglia di trascorrere del tempo con il suo bimbo. Così è partito questo viaggio: "Non so se crescendo Noah diventerà un cuoco e non mi interessa. A me interessa che abbia sviluppato delle competenze e aver vissuto insieme momenti intensi". Pronti ora a condividere la loro esperienza, di ispirazione montessoriana, con le altre famiglie

La cucina come spazio multidisciplinare, multicompetenze e multisensoriale per bambini e genitori. Vale a dire che preparare una torta insieme ai propri bambini può diventare anche un valido esercizio per allenare l’intelligenza logico-matematica. Così come ad esempio cuocere le patate al forno riesce a tradursi in spunto per parlare di storia. E così via. In soldoni è questo il concetto alla base del  progetto che vede  protagonista Noah e il suo papà, Federico Bastiani. L'approccio ai fornelli del piccolo chef è iniziato qualche anno fa, come ci aveva raccontato, e ora quella passione per il cibo ha portato alla luce un libro - ‘Il Mio Laboratorio Montessori In Cucina’. Non un volume di semplici ricette, ma  una vera e propria esperienza sensoriale durante la preparazione del cibo.

Il ‘mini-chef’prepara le cozze alla marinara/ VIDEO 

Ma partiamo per gradi, Federico  come fa un bimbo di soli 2 anni e mezzo avvicinarsi alla cucina ?

La miccia è stata un po' una esigenza che avvertivo, ovvero quella di passare più tempo con lui, e farlo anche mentre sbrigavo ciò che dovevo, come preparare i pasti. Così ho notato il suo interesse nel mettersi al lavoro con me in cucina. Inizialmente gli lasciavo fare piccole cose, come lavare l'insalata, poi pian piano crescendo abbiamo aumentato le sfide. Un giorno, lo ricordo ancora, Noah aveva 3 anni e mezzo. Era da un po' quindi che mi osservava ai fornelli e evidentemente aveva capito che io con i coltelli veri facevo meno fatica di lui che adoperava coltellini di plastica. Così, con sicurezza, ne ha preso uno vero e ha cominciato a tagliare. Io sulle prime sono stato preso dall'ansia, ammetto, ma poi mi sono fermato e mi sono detto che era giusto che lui facesse la sua esperienza. Così, ovviamente sotto la mia supervisione, ha iniziato ad usare anche i coltelli da cucina. Da lì quindi ho preso a coinvolgerlo maggiormente .

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Poi la scoperta del metodo Montessori

Sì, esatto. Noah poi ha iniziato a frequentare la scuola materna, abbiamo scelto una scuola Montessoriana. E stato lì che io ho imparato a conoscerne la filosofia. Ovvero  che ad esempio Maria Montessori aveva già considerato come la manualità in cucina possa essere una palestra fondamentale per i bambini. Anche la semplice azione di rompere un uovo, se ci pensiamo, richiede una concentrazione non banale per un bimbo...

Così dunque avete proseguito più consapevolmente il vostro viaggio. E dove vi ha portato?

 Abbiamo iniziato a fare le prime ricette, Noah ha imparato ad esempio che per cucinare qualcosa devi attenerti a vari step. Già a 3 anni e mezzo conosceva bene i numeri, le decine e le centinaia, adoperando la bilancia digitale. Poi tenendo d'occhio il timer, aveva imparato di conseguenza come funziona lo scorrere del tempo. E così via. Da lì mi sono reso davvero conto del potenziale che la cucina avesse in quest'ottica. 

Poi il tutto è stato amplificato durante il lockdown. Lì ho deciso di avviare il progetto "Noah cocks", ovvero abbiamo iniziato a condividere via social, attraverso dei video,  il nostro mondo tra i fornelli, mostrando alle altre famiglia anche la valenza educativa. 

Pian piano abbiamo iniziato anche ad uscire dalla nostra cucina per esplorare il mondo, facendo ad esempio la spesa. Così Noah ha imparato a riconoscere i pesci, pulirli, ad avere nozioni quindi anche di anatomia... Siamo stati a dialogo con chef dei ristoranti di Bologna, imparando i loro segreti, abbiamo addirittura fatto una lezione sui coltelli e il loro uso in cucina... Ma non solo. Abbiamo spaziato anche in altri ambiti. Ad esempio siamo andati al museo a scoprire la civiltà greca e dopo esserci fatti raccontare cosa mangiavano abbiamo riprodotto alcune ricetta a tema. E decine di situazioni di questo genere. Tornando alla Montessori, quando parlava di "esperienza cosmica" e di "educazione attraverso l'esperienza", ecco intendeva proprio questo.

Insomma è stato un crescendo di momenti educativi, ed è stato tangibile vedere come la cucina fosse in grado di fargli sviluppare anche competenze logico-matematiche, che Noah applicava anche negli altri ambiti della vita. Ad esempio facendo insieme la lista della spesa ha imparato a prendere confidenza con le letterine, a scrivere. Così come leggendo le etichette dei cibi a leggere.

Come è cambiato Noah, cosa vi ha lasciato questa esperienza

Il vederlo crescere, anche divertendosi, è stata la mia soddisfazione. Non so se diventerà uno chef e non mi interessa. A me interessa che abbia sviluppato delle competenze e aver vissuto insieme momenti intensi. Data la nostra esperienza positiva, ho voluto un po' chiudere il cerchio portandola agli altri. Così, facendo anche tesoro dei consigli della maestra Cristina Venturi - che mi ha fatto notare via via come alcune pratiche che mettevo in atto con Noah erano state teorizzate da Montessori - è nata l'idea di un volume che fosse un po' una guida per bambini ma anche per adulti.  

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Un progetto per adulti e bambini, il pensiero montessoriano come faro

Questo il contesto che ha portato alla nascita del libro,  ‘Il Mio Laboratorio Montessori In Cucina’, che racchiude 5 racconti illustrati con protagonista Noah appunto, che si diletta in cucina sperimentando ricette diverse, motore di piccole esperienze di vita quotidiana. Edificanti da più punti di vista. A completare il volume, la guida dedicata agli adulti, che aiuta i genitori a comprendere come l’ambiente della  cucina possa trasformarsi in un luogo di apprendimento e di sperimentazione, a cura  dell’autrice Barbara Franco e con la consulenza di Cristina Venturi, insegnante di scuola primaria e formatrice dell’Opera Nazionale Montessori.  

Alla base del volume serpeggia dunque il pensiero montessoriano che poggia sul  sistema educativo  creato e sviluppato da  Maria Montessori.  “ ‘Il Mio Laboratorio Montessori In Cucina’ racchiude divertenti storie quotidiane, ma è anche un grande laboratorio di attività che i bambini possono sperimentare insieme ai propri genitori per crescere con curiosità e passione, cogliendo e assaporando ogni aspetto della vita  quotidiana - spiega l’autrice e ideatrice di QUID+ Barbara Franco - come accade in ogni racconto a Noah, il cucinare insieme, se vissuto consapevolmente come momento di apprendimento e di sperimentazione, permette di spaziare nei diversi campi del sapere. In  cucina è possibile imparare procedure, allenare la propria autonomia, attivare connessioni con altre persone e sviluppare l’intelligenza linguistica, le abilità comunicative, l’intelligenza logico-matematica e il problem solving, usando come riferimento la rivoluzionaria pedagogia montessoriana. Si parla, quindi, di scienze, di geografia, di storia, di natura e di rispetto dei suoi ritmi e dei suoi tempi”.

Storie di quarantena. La scuola è chiusa, non c'è posto al centro estivo: lui si reinventa chef-esploratore 

(In foto Noah in cucina con il suo papà. Più in basso la copertina de ‘Il Mio Laboratorio Montessori In Cucina’)

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