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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Giornata vs lo spreco alimentare | Presentato studio sul covid: così ha influito anche sul consumo di cibo

La 1^ Giornata mondiale di consapevolezza delle perdite e sprechi alimentari offre l’occasione per presentare la ricerca COVID-19 lock-down e distanziamento sociale: l’impatto sullo spreco alimentare nelle famiglie Italiane, condotta dal DISTAL (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari di Bologna)

Un terzo del cibo sulla terra (1,3 mld circa di tonnellate) viene sprecato senza neanche arrivare in tavola, ogni anno. Intanto al mondo oltre 820 milioni di persone soffrono la fame: è il 10,8% della popolazione, ovvero 1 persona su 10 che abita il pianeta. C’è poi lo spreco alimentare legato alla gestione e fruizione del cibo nelle nostre case. Solo in Italia, lo spreco alimentare domestico pesa 529,9 g ogni settimana per ciascun cittadino (Diari di Famiglia Distal – Waste Watcher), pari a oltre 25 kg di cibo gettati ogni anno. Considerando l’intera popolazione italiana si arriva a un dato vertiginoso: 1.526400 tonnellate di cibo ogni anno sprecate in Italia, nelle sole dinamiche di fruizione domestica del cibo.

Oggi, 29 settembre 2020, il mondo per la prima volta si è riunito nella consapevolezza che si possono e si devono ridurre e prevenire gli sprechi e le perdite di cibo. La Giornata internazionale della Consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari (International Day of Awareness for Food losses and waste) è stata istituita a fine 2019 dalle Nazioni Unite per sensibilizzare congiuntamente i cittadini e le governance del pianeta sulla centralità della questione delle perdite e dello spreco di cibo e sulle possibili soluzioni. L’evento digitale e globale a cura della FAO, Food and Agriculture Organization, è stata introdotta dal Direttore Generale QU Dongyu con il Direttore Esecutivo del Programma Ambiente delle Nazioni Unite Inger Andersen. 

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Giornata vs spreco alimentare, Segre Unibo nei lavori del meeting  

Unico ricercatore italiano coinvolto nei lavori del meeting è il fondatore della campagna Spreco Zero Andrea Segrè, ordinario di Politica Agraria internazionale e comparata presso l’Università degli Studi di Bologna: interverrà alle 17.10, nell’ambito del panel dedicato al rapporto fra sostenibilità e prevenzione degli sprechi alimentari.

In Italia e' ormai "ultraventennale il nostro impegno di ricerca per trovare soluzioni concrete in tema di spreco alimentare come elemento determinante per lo sviluppo sostenibile del pianeta- spiega Andrea Segre', professore ordinario di politica agraria internazionale all'Universita' di Bologna, fondatore Last Minute Market e campagna Spreco Zero- prima con l'intuizione e avvio del format Last Minute Market, poi attraverso una campagna pubblica di sensibilizzazione, Spreco Zero, che ha contribuito a incidere positivamente nei comportamenti dei cittadini, delle istituzioni, degli stakeholders nella filiera alimentare, sino a innescare l'inversione di tendenza nello spreco alimentare domestico, emersa proprio nel 2020 dal Rapporto dell'Osservatorio Waste Watcher". Per questo "siamo felici che le Nazioni Unite abbiano deciso di dedicare una Giornata internazionale al tema delle perdite e degli sprechi alimentari, che impattano a tutti i livelli: l'occasione di riscatto per imprimere alla nostra societa' un modello di sviluppo piu' sostenibile e circolare- aggiunge Segre'- Sono orgoglioso di intervenire in rappresentanza delll'Italia nel evento ufficiale, digitale e globale, promosso dalla FAO con le Nazioni Unite per il 29 settembre, e di condividere la nostra esperienza e i risultati raggiunti, e sono lieto di partecipare alla maratona che precedera' questo evento, martedi' dalle 8 alle 16, promossa da Future Food Institute con la Rappresentanza della Commissione Europea in Italia". 

COVID-19 lock-down e distanziamento sociale: l’impatto sullo spreco alimentare nelle famiglie Italiane

La 1^ Giornata mondiale di consapevolezza delle perdite e sprechi alimentari offre l’occasione per presentare la ricerca COVID-19 lock-down e distanziamento sociale: l’impatto sullo spreco alimentare nelle famiglie Italiane, condotta dal DISTAL (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari di Bologna) su dati raccolti da Msi-Aci Europe nell’ambito della campagna Spreco Zero, a proposito di come il lockdown abbia cambiato le abitudini alimentari degli italiani.  A nome del Gruppo di ricerca è il fondatore Spreco Zero Andrea Segrè a illustrare i dati (allegati in file pdf): Il 51,6% ha sprecato meno cibo durante la quarantena rispetto al periodo precedente. Le donne sono state più un po' più virtuose, anche se il 57,6% del campione donna ha acquistato più generi alimentari.  Sommando chi ha dichiarato di aver sprecato cibo pari o inferiore rispetto a prima della quarantena, la percentuale sale al 91,7% (53% donne contro il 47% uomini).  Fra i prodotti alimentari meno sprecati nel lockdown: farina e lievito (43,2%), carni rosse (42,8%), carni bianche (40,7%), latte (40,4%) e avanzi (44,9%). Da notare che il 47,2% dei consumatori ha usato più spesso la lista della spesa (che notoriamente aiuta a prevenire lo spreco e a comprare quello che realmente serve).

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A cambiare è anche lo stile di vita: il 70,9% delle donne rispetto al 53,3% degli uomini ha fatto la spesa meno di frequente e ancora sempre più donne (68,9%) che uomini (53,3%) hanno passato meno tempo all'interno dei negozi. Quanto, infine, alla gestione degli avanzi, il 44,9% ne ha sprecato meno.  La disponibilità di tempo, secondo la ricerca, è stato un elemento significativo, perché le restrizioni dovute al lockdown hanno permesso di dedicarsi maggiormente ad attività legate al cibo come cucinare in modo accurato, pianificare i pasti e organizzare meglio le scorte. 

 

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