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Smart city: Bologna seconda, ma è sua la migliore Smart Governance d’Italia

La miglior qualità della vita a Bologna e Parma, Ferrara sul podio della legalità. La Smart Mobility incrocia la via Emilia

Bologna salda al secondo posto nella classifica delle città più smart d’Italia, Parma, Modena e Ravenna, le piccole capitali d’Italia, nella top ten. È quanto emerge da ICityRate 2016, l’indagine realizzata da FPA e presentata questa mattina nel capoluogo emiliano che stila la classifica delle città italiane analizzando 106 Comuni capoluogo sulla base di 105 indicatori statistici (in aumento netto rispetto agli 84 dello scorso anno) e sette dimensioni tematiche: Economy, Living, Environment, People, Mobility, Governance e Legality.
In testa alla classifica Milano sempre più internazionale e in volata rispetto alle altre, Bologna salda al secondo posto e punta di diamante nella smart governance e Venezia, la new entry che sale sul podio spingendo Firenze in quarta posizione.
 
Il capoluogo emiliano vede allargarsi la forbice che la separa da Milano (60 punti di distanza contro i 25 del 2015), confermando il secondo posto nella classifica generale grazie soprattutto all’eccellenza nella Governance (dimensione che la vede al primo posto), fatta di partecipazione, open data, nuovi strumenti di programmazione, stabilità economica e capacità gestionale.
 
Ottime le prestazioni anche nella dimensione Living, che misura la vivibilità delle città: opportunità di lavoro offerte nel territorio provinciale, servizi di cura dell’infanzia, bassa incidenza delle persone a basso reddito sui residenti. Infine, confermata l’alta attrattività urbana: chi nasce o arriva a Bologna difficilmente se ne va.  La capacità di tenuta di Bologna è ottima soprattutto in quelli che sono gli indicatori standard, i fattori primari della qualità della vita, mentre sono ancora bassi gli investimenti su innovazione e servizi smart. Non a caso la dimensione Living è quella in cui registra la seconda posizione assoluta dietro a Milano e davanti a Parma. I punti di forza di Bologna afferiscono prevalentemente a variabili quali le opportunità di lavoro offerte nel territorio provinciale e i servizi di cura dell’infanzia. Alti anche i valori raggiunti da Bologna riguardo ai due indicatori nuovi, quello relativo alla sofferenza economica che misura l’incidenza delle persone a basso reddito sui residenti e quello dell’attrattività urbana: chi nasce o arriva a Bologna difficilmente se ne va.
 
Anche Parma esprime ottimi valori (3° in classifica nella dimensione living) per quegli aspetti della vivibilità più legati alla sicurezza personale e alla coesione sociale, toccando - insieme a Bologna - l’eccellenza in termini di attrattività urbana –chi vive o arriva nelle due città difficilmente se ne va- ma condividendo con il capoluogo regionale anche la performance negativa riguardo all’internazionalizzazione culturale.
La città di Ferrara è seconda nel rating della legalità e conquista ben 10 posizioni rispetto allo scordo anno. I valori di tutti gli indicatori la posizionano vicinissima alla città prima in classifica.
 
L’Emilia Romagna infine rappresenta il modello di riferimento sul tema mobilità:
le città emiliane, in particolare Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Bologna, hanno valori simili ed alti in molti indicatori attinenti la smart mobility.
 
“Quest’anno più che in passato ICityRate va a misurare, unitamente alla qualità del vivere urbano, la capacità delle città di farsi piattaforma abilitante, di guardare a traguardi lunghi facendo scelte e investimenti che puntano sui nuovi driver di sviluppo. – commenta Gianni Dominici, Direttore di FPA e curatore della ricerca - Il paradigma della Smart City negli ultimi anni ha sempre di più spostato l’accento dall’innovazione tecnologica all’innovazione sociale, al co-design, alla gestione dei beni comuni. In questa direzione sono andate le strategie europee della nuova programmazione, e in questa direzione stanno andando le politiche locali”.
 
  
  
 

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