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Dall'acqua felsinea, alla mappa da mettere all'orecchio: le trovate più originali per raccontare Bologna

Ciondoli e orecchini a tema, gadget e citazioni del '700 e dell'800 bolognese: artigiani e brand impegnati a promuovere simboli e storia della nostra città

C'è chi Bologna la mette al centro delle sue idee, anche quelle di natura commerciale perchè crede che la nostra bella città sia un po' anche un brand. Ormai consacrata patria del food certo, ma oltre al cibo chi e cosa è stato inventato per celebrare simboli, omaggiare fedi sportive e creare degli oggetti-ricordo per portarsi via un pezzo di città che non finisca a tavola o non deperisca con il tempo?

Oltre alla mortadella, ai tortellini da viaggio, al buon vino e ai dolci della tradizione ci sono diverse pensate originali che fanno felici i bolognesi in patria e gratificano i turisti in partenza. Alcune sono anche piuttosto datate: siamo addirittura nell'Ottocento!

1. "Acqua di Felsina": un profumo fatto a Bologna, dai poteri curativi

Sembra una trovata contemporanea, sulla scia di alcune tendenze di profumeria e merchandising turistico e invece è un prodotto made in Bologna che risale a un po' di tempo fa, precisamente al 1827. Chi lo ha brevettato è Pietro Bortolotti: l'ha chiamato “Acqua di Felsina” nel 1827 e il profumo diventò  (nelle versioni bianca e rossa) anche un "vero e unico portentoso medicamento, conforto “aggradevole” contro morbi e malesseri", tanto che in una pubblicità del 1835 ne viene segnalato l'uso a Genova per contrastare l'epidemia del Colera.

Nel 1876 vinse la medaglia d’oro all’Esposizione di Filadelfia e nel 1878 a Parigi - alla Exposition Mondiale - ottenne l’unica medaglia assegnata a tale categoria, “per le vere sue qualità salubri e il suo gradevole profumo”, sbaragliando le più blasonate maison francesi e inglesi. La produzione nel corso del tempo si arricchì di numerosi altri prodotti dedicati alla cura ed alla bellezza del corpo e dovette sempre più combattere contro le contraffazioni. Ricevette riconoscimenti da diverse case regnanti, tra cui quelle di Russia, del Brasile, Portogallo, Francia e dell'impero austro-ungarico. Sia nel 1879 che nel 1888 ricevette in dono dalla casa regnate italiana un gioiello come riconoscimento dell'apprezzamento della celebre Acqua. Il fondatore abitava in vicolo della Scimmia, mentre il negozio si trovava sotto il portico del Pavaglione, in Piazza Galvani. Successivamente venne costruita un vera e propria sede aziendale, nei pressi della Stazione ferroviaria. La ditta ha proseguito la piena attività fino al termine della seconda guerra mondiale, ma nei decenni successivi ha subito un lento declino, terminando sostanzialmente la produzione verso il 1970. (fonte: storiaememoriadibologna.it)

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