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Donne: 5 bolognesi entrate nella storia

Quando i destini erano decisi solo dagli uomini, quello che è stato da sempre considerato "sesso debole" agiva in sordina per la sua affermazione. Ecco 5 biografie di grandi donne bolognesi

3) Laura Maria Caterina Bassi Verati - o Veratti (1711-1778), docente universitaria. Laureata in Filosofia, nel 1732, il Senato e l’Università di Bologna, le assegnarono la cattedra di filosofia naturale (fidica) per poi divenire socia nell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna, fino ad allora riservata solo agli uomini. Si direbbe una "donna moderna" che riuscì a conciliare famiglia e lavoro: ebbe diversi figli e comunque nel 1776 ottenne la cattedra di fisica sperimentale nell'Istituto delle Scienze fondato da Marsili.

4) Clotilde Tambroni (29 giugno 1758 - 2 giugno 1817), docente, filologa e poetessa. Mostra fin dalla tenera età grandi capacità e imparando il greco assistendo alle lezioni che Emanuele Aponte impartiva ad uno studente presso casa Tambroni, dove aveva affittato una camera. Fu proprio Aponte il suo mentore, così le insegna anche il latino. Nel 1790 viene accolta nell’Accademia degli Inestricati, nel 1792 è fra gli accademici d’Arcadia. Il 23 novembre 1793, senza nemmeno la laurea, per le sue profonde conoscenze le viene assegnata la cattedra di particelle greche. Studiò anche altre lingue e si recò in Spagna con Aponte, dove viene inserita nell’Accademia Reale di Madrid, dopo il licenziamento nel 1798 per non aver voluto prestare giuramento al nuovo governo cisalpino. Il papa le accordò anche il permesso di possedere libri posti all’indice. Nel settembre 1799 venne reintegrata e insegnerà fino al 1808, quando venne messa in pensione anticipatamente sia per motivi di salute, sia, soprattutto, per l’intenzione di abolire la cattedra di greco. La riforma napoleonica dell’istruzione, infatti, privilegiava gli insegnamenti scientifici.

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