Palazzo Isolani, tra seta e politica
Il palazzo fa parte di un complesso più ampio, che segue il destino della famiglia gentilizia nel passaggio da mercanti di seta a veri e propri reggenti della città. All'interno, sale affrescate, arredamento settecentesco, e tetti a cassettoni
Realizzato tra il 1451 e il 1455 da Pagno di Lapo Portigiani per conto della famiglia Bolognini, il complesso Isolani è un altro esempio di dimora storica molto ben conservata. Lo stile architettonico è una sorta di intermezzo tra gotico e rinascimento toscano. La facciata del fulcro principale del complesso, l’edificio di piazza Santo Stefano 18, è impostata su due ordini, e il portico con archi a tutto sesto è sostenuto da capitelli corinzi, sovrastati da monofore a ogiva. All’interno, al pianterreno, si aprono sale decorate in stile settecentesco, con ricchi affreschi, attribuiti a Francesco Stagno e Giuseppe Valliani, tappezzerie damascate e arredate con quadri e mobili della famiglia. In alcuni ritratti è possibile riconoscere anche la famiglia del Re di Napoli Giacomo Murat, con cui gli Isolani si imparentarono nel primo Ottocento. Da notare appena entrati anche una scala elicoidale, costruita nel 1500 dal Vignola. Agli inizi del ‘700 il palazzo venne fortemente rimaneggiato da Giuseppe Antonio Torri.
Ma i ricchi interni non esauriscono le peculiarità del complesso residenziale, e qui di seguito ne illustriamo altre peculiarità:
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