rotate-mobile
Meteo

Era da 50 anni che non si vedeva tanta pioggia. Varie le cause del disastro maltempo

IL COMMENTO | Si è trattato di un evento eccezionale? E quanto c'entra il riscaldamento globale su questo evento? Infine, l'incuria lungo gli argini può aver inciso? Parola al meteorologo Edoardo Ferrara

Tra il 2 e il 3 maggio una intensa perturbazione ha interessato l'Emilia Romagna, dove la confluenza tra gli umidi venti di Scirocco in risalita dalle Marche e le correnti di bora e grecale in discesa dall'alto Adriatico, hanno generato abbondanti e persistenti precipitazioni in particolare tra Emilia orientale e Romagna. Il tutto è stato ulteriormente esacerbato a ridosso dell'Appennino per il cosiddetto effetto stau, ovvero l'addossamento di nubi e precipitazioni a ridosso del contrafforte appenninico, indotto dalle correnti nord-orientali prevalenti in quota. A commentare l'alluvione che ha piegato il bolognese in questo inizio maggio è il meteorologo di 3B Meteo Edoardo Ferrara. 

Colpite particolarmente duro le province di Bologna e Ravenna, dove tra il 2 e il 3 maggio sul comparto appenninico si sono registrati picchi pluviometrici superiori anche ai 150mm, con punte over 180mm sull'Appennino imolese. In pianura accumuli decrescenti ma comunque notevoli, in genere diffusamente superiori ai 50-60mm.

Su Bologna sono caduti oltre 80mm di pioggia, con picchi di 100mm sui quartieri sud della città e oltre 120mm sulle colline retrostanti (fino a 150mm sull'area di Sasso Marconi, dove per altro si sono verificate frane e smottamenti). In pratica sulla città di Bologna in due giorni è caduta quasi il doppio della pioggia che dovrebbe cadere nell'intero mese di maggio (quasi 60mm), se non il triplo sull'Appennino retrostante. 

"Almeno negli ultimi 50 anni sul Bolognese - sottolinea Ferrara - non sono stati registrati picchi simili in così poco tempo a maggio, sebbene eventi di forte intensità non siano mancati in passato: punte di oltre 60-70mm interessarono infatti la provincia il 5 maggio 2019, fino a 50mm il 26 maggio 2015 e il 30 maggio 2014".

ACCUMULI IN EMILIA ROMAGNA _2 E 3 MAGGIO_3BMETEO

In generale l'Emilia Romagna ha già affrontato situazioni alluvionali pesanti con punte di oltre 250mm in tre giorni come nel caso del difficile novembre 1966, ma anche la drammatica alluvione sul Piacentino del più recente 2015.  

"In quest'ultimo caso - aggiunge il meteorologo - si è trattato dunque di un evento pluviometrico assolutamente eccezionale, peraltro con picchi diffusamente distribuiti tra Bolognese e Ravennate quindi non solo locali. Inevitabili dunque i dissesti idrogeologici nonché il riversamento in pianura di ingenti quantitativi d'acqua che hanno portato repentinamente alla piena i corsi d'acqua. L'eventuale incuria e una mancata manutenzione efficace degli argini può aver certamente aggravato una situazione già di per sé critica. 
In epoca di riscaldamento globale perturbazioni e temporali hanno a disposizione maggiore quantità di energia, che può quindi esacerbare eventi piovosi estremi. In passato sono già capitati, ma stanno aumentando in frequenza e probabilità, magari intervallati anche da lunghe parentesi siccitose proprio come quanto appena accaduto". 

Maltempo, gli approfondimenti

Maltempo, 48 ore di inferno: VIDEO RACCONTO

Saffi allagata: "Qui è sempre la stessa storia" | FOTO e VIDEO 

Enrico Rivola morto nel sonno mentre il suo casolare veniva travolto

VIDEO| Fiumi in piena e allagamenti 

Meteo Bologna, le previsioni della prima settimana di maggio

Campi sott'acqua, gli agricoltori: "Sistema idrico non regge" | FOTO -VIDEO 

Maltempo Bologna, un morto a Fontanelice

Maltempo, giorni di super lavoro per i Vigili del Fuoco

Maltempo, tra esondazioni e allagamenti: LE IMMAGINI

Esondazioni torrenti e campagne allagate nel bolognese

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Era da 50 anni che non si vedeva tanta pioggia. Varie le cause del disastro maltempo

BolognaToday è in caricamento