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Meteo, Bologna da "bollino rosso": attiva la task force Ausl-Arpae per sostegno ai fragili

Temperature fino a 38°, secondo le previsioni, tanto che il Ministero della Salute mette la nostra città tra i centri da bollino rosso. A farne le spese i più fragili: a chi rivolgersi e cosa prevede il piano Ausl Bologna

La settimana si prevede "bollente" anche a Bologna, con picchi fino a 38 gradi. Il bollettino sulle ondate di calore del Ministero della Salute inserisce infatti Bologna tra le città da "bollino rosso" a partire da domani, 20 luglio, insieme a Bolzano, Brescia, Firenze, Genova, Latina, Perugia, Rieti e Roma. 

L’assessore regionale alla salute Raffaele Donini, rispondendo a un'interrogazione del Gruppo Europa Verde che sottolinea l’urgenza di attivare i servizi per prevenire e ridurre il ricorso ai pronto soccorso già provati dalla pandemia e di nuovo alle prese con il rialzo dei casi Covid, ha dichiarato che ogni Azienda sanitaria ha individuato un gruppo operativo con relativo responsabile che è in contatto diretto con il sistema regionale ARPAE che monitora le previsioni e con almeno 72 ore di anticipo può prevedere il verificarsi di situazioni di disagio climatico. Questo gruppo monitora inoltre le azioni di sostegno per i soggetti fragili a rischio ed è informata sugli ingressi e le dimissioni in e dal pronto soccorso della popolazione anziana ultrasettantacinquenne.

“Come è noto, l’aumento delle temperature è conseguenza dell’incremento dell’effetto serra, a sua volta all’origine del cambiamento climatico ormai in corso che ha ricadute anche sulla salute e che richiede quindi interventi di adattamento anche in campo medico-sanitario per ridurre i danni – afferma Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e Vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna –. Di recente, sulla stampa locale è stato dato particolare risalto alle difficoltà che stanno attraversando i Pronto soccorso, soprattutto nel comune di Bologna, perché all’attività di routine si sono aggiunti il rialzo dei casi di Covid e gli effetti delle ondate di calore che spingono soprattutto gli anziani a recarsi nei pronto soccorso. Il risultato è un super afflusso che manda in tilt il personale, già provato dalle carenze degli organici e alle prese con le assenze dei colleghi in ferie o colpiti dal coronavirus

“La risposta articolata dell’assessore sui servizi messi in campo dall’assessorato alla salute mi ha lasciata parzialmente soddisfatta perché mi resta il dubbio che qualcosa non stia evidentemente funzionando. Se il direttore del Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna, Fabrizio Giostra, denuncia una presenza anomala di pazienti colpiti dalle ondate di calore, bisogna verificare come la rete di monitoraggio attivata dalle aziende sanitarie stia realmente funzionando da filtro nell’intercettare preventivamente le persone a rischio, in modo da evitare che queste si riversino nei pronto soccorso già provati dalla pandemia”, conclude la consigliera Zamboni.

Le linee guida e gli interventi di sostegno 

In base alle linee guida regionali, le Aziende Usl e i Comuni, con la collaborazione del volontariato e del terzo settore, costruiscono piani locali di azione anti-caldo.

Su tutto il territorio regionale è disponibile un sistema di previsione del “disagio bioclimatico” gestito da ARPAE Emilia-Romagna, dove si possono trovare altre informazioni utili su gruppi a rischio, consigli pratici per fronteggiare l’emergenza caldo, gli effetti sulla salute.

A livello locale vengono individuate le situazioni a rischio, in particolare delle persone non note ai servizi, attraverso una collaborazione strutturata dei medici di famiglia, dei Presidi ospedalieri e dei Servizi sociali dei Comuni.

E' stato predisposto anche un numero verde del Servizio Sanitario Regionale: 800 033 033 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.00, il sabato dalle 8.30 alle 13.00) che può rispondere alle domande dei cittadini sul problema e può trasferire, sempre gratuitamente per chi chiama, la telefonata all’URP dell’Azienda Sanitaria di riferimento per gli approfondimenti necessari. 

Attività di sorveglianza e allerta a Bologna: tre livelli di emergenza 

E' svolta in collaborazione con il Centro Competenza Nazionale individuato presso il Dipartimento di Epidemiologia SSR - ASL RM 1, la Protezione Civile, l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi, il Comune di Bologna e i Dipartimenti Ospedalieri e Territoriali dell’AUSL di Bologna.
E’ stato attivato un Piano operativo locale che prevede la definizione delle strutture coinvolte e gli interventi da adottare in caso di ondate di calore, rivolto a persone di età ≥ 65 anni che vivono sole e/o in condizione di fragilità.

Il piano prevede tre livelli di intervento.

Primo livello

  1. Il preallarme delle strutture socio-sanitarie presenti sul territorio con messaggistica conforme ai diversi livelli di allerta diramati dall’ARPAE e dal Dipartimento di Protezione Civile. Le informazioni vengono divulgate dalla AUSL ad una mailing list predefinita di soggetti istituzionali, previa valutazione del bollettino nazionale emanato dal Dipartimento della Protezione civile nazionale (riferito al solo territorio del Comune di Bologna) e da ARPAE (riferito a tutto il territorio della provincia di Bologna). L’informazione è modulata in funzione della sequenza delle previsioni di disagio climatico nelle 24 ore successive e della tipologia dell’interlocutore.
  2. L’informazione alla popolazione tramite l’Ufficio Stampa dell’AUSL, con comunicati stampa riportanti le condizioni climatiche previste e le misure di autoprotezione da adottarsi e pubblicizzazione del numero della linea verde dedicata, 800562110
  3.  l’attivazione di messaggi informativi sulle misure da adottare sui display stradali del sistema InformaCittà del Comune di Bologna con pubblicizzazione del numero della linea verde dedicata, 800562110
  4. Comunicazione di allerta da parte dell’AUSL al Servizio di Emergenza 118, al Pronto Soccorso, Ospedali, Case protette, RSA, ai Medici di Medicina Generale e Medici di Continuità Assistenziale, all’Assistenza Infermieristica domiciliare e ai Comuni.
  5. Monitoraggio degli anziani di età ≥ 75 anni in condizione di solitudine dimessi dalle strutture ospedaliere dell’AUSL di Bologna e trasmessi regolarmente alle direzioni dei distretti sanitari di residenza per la presa in carico dai servizi sociali territoriali.

Secondo livello

In questo caso, oltre alle misure del primo livello, sono previste telefonate a soggetti ritenuti particolarmente fragili, la disponibilità di servizi a domicilio come la consegna di farmaci, pasti, il trasporto per visite mediche e il trasferimento in strutture climatizzate.

È attivo, inoltre, un servizio per la presa in carico di situazioni emergenti, che possono comportare anche l’intervento del 118, curato da infermieri territoriali

Il terzo livello di intervento è previsto nei casi di particolare emergenza, individuati di volta in volta attraverso l’analisi dei dati raccolti dal sistema di sorveglianza. In questo caso viene rimodulata l’organizzazione dei servizi di emergenza ed ospedalieri.

Fase di valutazione

Il Centro di coordinamento e allerta per tutto il periodo 15 maggio-15 settembre provvede alla gestione del sistema di sorveglianza con le seguenti modalità:

  • Acquisizione dei dati di natura sanitaria (mortalità, ricoveri, accessi al pronto soccorso e chiamate al 118)
  • Acquisizione dei dati di natura sociale (interventi richiesti/eseguiti, assistenza domiciliare, telecompagnia, ecc.)
  • Acquisizione di dati di natura ambientale e climatici

Durante il periodo di ondata di calore e al termine dello stesso, il Centro di Coordinamento e di allerta - Sistema per la Prevenzione degli effetti nocivi delle ondate di calore del Dipartimento di Sanità Pubblica provvede ad informare la Direzione dell’AUSL, i Sindaci e gli Assessori comunali e i Referenti degli altri Enti interessati sull’andamento delle attività messe in campo e sui risultati del sistema di sorveglianza in termini di eventi sanitari. Viene stilato un rapporto che viene valutato dagli enti interessati per porre in atto eventuali aggiustamenti al piano di emergenza. (Fone: Ausl Bologna)

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(Bollettino ondate di calore Ministero della Salute)

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