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LETTORE: "Inammissibile: vogliono togliere la cura a Flora Nardelli"

Una lettrice ci ha inviato un commento sulla vicenda della donna che ha scelto di curarsi con il metodo Di Bella

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday
"Scrivo la presente per denunciare e portare alla Vostra conoscenza un gravissimo fatto che si è verificato recentemente e che ha un precedente, purtroppo non tenuto nella debita considerazione: una donna, cittadina di Bologna, è stata condannata dai giudici a restituire alla Asl la cifra di 113.000 Euro, somma che la stessa ha speso per garantire alla donna la terapia che la sta curando e guarendo! Non soltanto: la terapia le verrà sospesa, mettendo a rischio la vita della signora stessa.
Circa 7 anni fa, la signora Flora Nardelli si ammalò di tumore, nello specifico di mieloma multiplo.
A seguito di tale diagnosi, come purtroppo accade in casi del genere, la donna fu sottoposta alle cure "ufficiali", che si rivelarono del tutto vane e che, anzi, resero ancor più grave una situazione già difficile. Infatti, tali terapie le causarono un ulteriore tumore, ad un polmone. Ancora chemio, radio, trapianto... Finchè, gli stessi medici delle strutture pubbliche a cui si era affidata dichiararono di "arrendersi" a quel che a loro appariva inevitabile, invitando la paziente a rassegnarsi alla... fine!
Forza di carattere e un po' di "fortuna", posero sulla strada di Flora un'altra possibilità, un'alternativa che le diede l'opportunità di continuare a VIVERE: il METODO DI BELLA!
Fu con esso che la donna si riappropriò della vita, in modo dignitoso e pieno, libera di tutte le sofferenze che portano, sempre, le terapie a tutti note: chemio, radio ecc.
La strada intrapresa fu impegnativa ma valida: cosa occorre discutere difronte all'evidenza di una guarigione che agli stessi medici appariva impossibile?
Oggi la signora Nardelli sta bene e, a dispetto di altre difficoltà che la vita le ha posto davanti, conduce una vita normale. Che ne sarebbe di lei nel momento in cui le venisse tolta la possibilità di continuare la cura?
Giudici e medici, con tale sentenza, si stanno assumendo l'onere e la responsabilità di decidere che la vita di una persona debba avere termine, unicamente per una cieca visione di quella che dovrebbe essere sempre la garanzia della tutela della nostra salute.
La sentenza della signora Nardelli segue di poco una precedente, riguardante un'altra cittadina ancora della provincia di Bologna, la signora Barbara Bartorelli, condannata a sua volta a resitituire alla Asl i soldi spesi per la Terapia di Bella (Terapia che la guarì completamente). Come per la signora Flora, fu un provvedimento d'urgenza ed una successiva sentenza di merito che imposero alla Asl l'erogazione gratuita dei farmaci alla donna.
Tutto questo si sta verificando nel corso degli ultimi mesi ed è l'evidente frutto di decisioni e scelte irresponsabili e tutt'altro che volte al bene comune.
Non occorre addentrarsi in dissertazioni politiche (?) ed economiche che porterebbero inevitabilmente alla scontata considerazione che la nostra società ed il relativo governo operano, da anni, scelte che hanno come unico scopo quello di soddisfare l'interesse di pochi.
Qui, in Italia, dove il comune cittadino vive ormai con profondo scontento una situazione che lo vede "vittima" in tutti i campi della propria vita comunitaria, appare evidente che qualcosa deve cambiare... Nello specifico, quando si tratta un argomento delicato, complesso, forse spinoso ma allo stesso tempo sacro come la tutela della salute e della vita.
Ancora un po' nell'ombra ma volendo è facile conoscere la verità, un numero sempre più elevato di persone sceglie quotidianamente di non sottoporsi - o di allontanarsi - dalle terapie "ufficiali" che, senza più tentare di nasconderlo, sappiamo tutti nuocere alla salute e giovare unicamente... alle tasche di alcuni!
E, tra le scelte cosiddette alternative, rientra tra le prime il MdB: terapia con evidenti risultati positivi - scientificamente ed ampiamente dimostrati - che ha dato e ridà speranza e salute a tante persone.
Mi rivolgo a Voi nella fiduciosa speranza che questo ennesimo caso, tanto preoccupante quanto deplorevole, venga proposto all'opinione pubblica e, in tal modo, chi può e deve, sia incitato a modificare una volta per tutte uno stato di cose che può portare unicamente ad esiti distruttivi per la gran parte della popolazione. Che chi ha tale potere, intervenga per risolvere questo "errore", frutto di una pessima e tutt'altro che disinteressata gestione della Sanità e della salute pubblica.
Scrivo da amica delle suddette donne; la signora Bartorelli fu, alcuni mesi fa, intervistata in tv e in alcune radio, la sua vicenda fu riportata in alcuni quotidiani e riviste! Il caso scandalizzò tanti ma neanche un intervento fu concretamente realizzato. A breve distanza, il fatto si ripresenta... Quante persone si trovano oggi nella stessa difficile situazione?
Sembra una cosa ovvia e scontata ma si chiede SOLTANTO il rispetto del diritto alla vita e pertanto alla salute, considerati, sulla carta, diritto inviolabile di ogni persona!
Chiedo a Voi, ancora, di sostenere coloro che, come Flora, si trovano quotidianamente a dover affrontare il difficile e penoso calvario di malattie gravi e che, volendo guarire, desiderano l'assistenza ed il supporto di medici spinti unicamente dall'intento di aiutarli, senza pregiudizi o ostacoli di alcun tipo, ancor meno in relazione alla scelta terapeutica che ognuno di noi dovrebbe poter fare liberamente!
Se voleste conoscere meglio le due storie, internet le riporta in più pagine.

 

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