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25 aprile, Palma Costi in piazza: "Tributo di sangue che la città di Bologna ha dato"

“La città è piena di simboli in ricordo del sangue versato, un prezzo altissimo pagato alla lotta di Liberazione, soprattutto da giovanissimi, molti avevano 20 anni"

Questa mattina, durante le celebrazioni del 25 aprile, Palma Costi, presidente Assemblea Emilia Romagna ha ribadito la necessità di richiamare, ogni anno, il ricordo del “tributo di sangue che la città di Bologna ha dato” e di “trarne le dovute conseguenze”: “la città - ha detto - è piena  di simboli in ricordo del sangue versato”, un “prezzo altissimo” pagato “alla lotta di Liberazione”, soprattutto da “giovanissimi, molti avevano 20 anni”, che hanno messo in gioco la propria vita, con “coraggio vero”. Oggi - ha aggiunto - il “contesto è diverso”, non siamo in guerra, ma avvertiamo la necessità di “riconquistare” la democrazia, puntando e investendo, ancora una volta, sulle nuove generazioni, “sapendo che oggi come ieri sono i giovani che fanno la differenza”.

La presidente ha poi fatto riferimento al periodo di “recessione” che stiamo vivendo e alle calamità, sisma e alluvione, che ha subito un’area dell’Emilia, fra le più produttive del territorio nazionale, con le conseguenze negative “su disoccupazione e inoccupazione, soprattutto di giovani e donne, di difficoltà in tutti i settori”.
“Per questo, – ha rilevato – il processo di riforme iniziato deve avere come metro di misura il dettato costituzionale: riforme in grado di liberare le energie migliori del paese e di neutralizzare tutto ciò che invece ostacola e in grado di rimettere il buon lavoro e la buona impresa al centro di tutto il processo riformatore, perché, ripeto, il nostro obiettivo deve essere la piena e buona occupazione perché solo così le donne e gli uomini possono sentirsi pienamente cittadine e cittadini”.

BENE LA DECLASSIFICAZIONE DEGLI ATTI DELLE STRAGI VOLUTA DAL GOVERNO RENZI”. “La costruzione di una societàdemocratica è un cantiere sempre aperto”, ha affermato ancora Costi, facendo riferimento non solo a periodi tragici del ventesimo secolo, ma anche alla “lezione” che Bologna ha purtroppo pagato “sulla propria pelle”, quando “altri uomini e donne innocenti hanno dovuto pagare un prezzo altissimo alla democrazia”, sia con la strage della stazione del 2 agosto di 34 anni fa, con la strage di Ustica, con la bomba sul treno Italicus il 4 agosto del 1974 a San Benedetto Val di Sambro.
“Stragi - ha specificato - per troppi anni oggetto di depistaggi e sulle quali è necessario conoscere tutta la verità. Per questo è importante il provvedimento del Governo che declassifica gli atti riguardanti i fatti sanguinosi del periodo stragista permettendone la libera consultazione agli studiosi, agli organi di informazione e a tutti i cittadini”.
“Il diritto alla verità” - ha detto Costi - è un elemento essenziale della democrazia”, come “la memoria non è un esercizio retorico”. A questo proposito, la presidente ha citato i progetti promossi dall’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna per alimentare la memoria del periodo stragista tra i ragazzi delle scuole con progetti dal titolo emblematico, “Io non c'ero, io non dimentico”: “in questo modo i ragazzi diventano primi testimoni di quei fatti e del loro significato”.

COSTI: “RIFORME STRUTTURALI IN MODO DA AGGREDIRE I MALI ANTICHI E MODERNI DEL PAESE” Costi ha poi parlato della necessità di “avviare un processo di riforme strutturali in grado di aggredire i mali antichi e moderni di questo Paese, ridando la fiducia nel futuro”, ma proprio per la profondità e radicalità di questi processi di riforma, è oggi più che mai indispensabile - ha detto - ripartire dai valori fondanti della Costituzione, recuperando “un senso di responsabilità profondo, iniziando da noi rappresentanti delle istituzioni, ma anche dei partiti e dei movimenti politici, fino ai singoli cittadini”.
“Attenzione particolare”, poi, a derive “neo-centraliste”, - ha ammonito la presidente -  mentre serve un “lavoro serio e concreto assieme a Regioni e Enti locali per riscrivere quel pezzo fondamentale di funzioni con poteri e contro-poteri che ci devono consegnare livelli istituzionali semplificati: il superamento del bicameralismo perfetto con un senato delle Regioni e delle Autonomie locali con reali poteri”.
Di qui, il riferimento all’Europa:

“L’EUROPA NON PUO TRADIRE QUESTI PRINCIPI” “Questo vale anche per l’Europa, - ha sottolineato la presidente - non possiamo accettare che l’Europa dei nostri Padri abbia uno schema rovesciato: ovvero che dall’economia dipendano le politiche economiche, da queste i diritti e i doveri del lavoro”. Costi ha infine ribadito la necessità di “una Europa  politica, di un’Europa dei popoli e dei diritti: vogliamo un’Europa che promuova una società democratica, aperta e solidale, forte dei valori comuni dell’identità e della cittadinanza europea”.

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