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Agripolis, assolti gli Amministratori. Macciantelli: 'Stop a fango e veleni sul Comune di San Lazzaro'

Prosciolti gli accusati, ovvero il sindaco Marco Macciantelli ed una quindicina di consiglieri comunali. Dichiarato inammissibile l'appello proposto dal Procuratore regionale per l'Emilia-Romagna in merito alla vicenda

La Prima Sezione Giurisdizionale Centrale d'Appello della Corte dei Conti ha dichiarato inammissibile l'appello proposto dal Procuratore regionale per l'Emilia-Romagna in merito alla vicenda Agripolis, rigettando così l'appello e prosciogliendo gli accusati, ovvero il sindaco si San Lazzaro di Savena Marco Macciantelli ed una quindicina di consiglieri comunali. La sentenza pone in carico all'Amministrazione comunale le spese legali da questi sostenute per la difesa nel giudizio, fortettariamente nella misura di Euro 5.000.

"Assolti in prima istanza nel giudizio davanti alla Corte dei Conti Regionale. Il Pubblico Ministero era invece convinto delle nostre responsabilità, ed ha legittimamente proposto appello davanti al Consiglio di Stato. L’appello è stato rigettato. Nuovamente assolti, quindi: è quanto mi ha comunicato stamane l’ufficio legale cui, assieme ad altri colleghi, avevo affidato la mia difesa sin dal primo grado del procedimento".  Così accoglie la notizia il presidente del Consiglio Comunale Corrado Fusai, che ricorda: "La vicenda è quella delle delibere con cui il Consiglio Comunale liquidò, a carico dell’Ente, le parcelle dei legali che avevano difeso con successo, sia in sede penale sia in sede civile, gli ex amministratori comunali incaricati di rappresentare il Comune nel Consiglio d’Amministrazione di Agripolis".

L’assoluzione, "che dovrebbe essere definitiva, - chiosa il consigliere - rende giustizia anche di tante illazioni a buon mercato di cui siamo stati oggetto in questi anni. Sono sempre stato convinto di aver agito, con tutte le colleghe ed i colleghi, secondo la legge e, comunque, in perfetta buona fede. L’onorabilità – che è un valore etico, e non un aspetto di semplice moralità –  del Consiglio Comunale dipende anche dallo specchiato comportamento di coloro che sono stati eletti dai cittadini: perché la cosa più importante è poter guardare a viso aperto e a testa alta gli elettori che ci hanno dato fiducia e poter essere da questi giudicati nel merito del nostro operato e non per aver violato la legge".

Respiro di sollievo anche il sindaco Marco Macciantelli, che ha ribadito "Ho sempre sottolineato come non si possa che esprimere piena fiducia nell’opera della Corte dei Conti, affidandosi, in totale serenità, alle sue valutazioni, che devono maturare, non in un clima di disputa politica, ma nel merito dei rilievi formulati e delle spiegazioni che devono essere conferite nelle sedi appropriate".

"In ordine al pagamento di una parcella deliberata dal Consiglio comunale nel 2006-  ha tenuto a sottolineare Macciantelli -  e su cui si è verificato l'approfondimento della Corte dei Conti, l’Amministrazione comunale ha trasmesso puntuale e formale riscontro alla stessa Corte dei Conti, secondo quanto previsto dalla norma. Dapprima vi è stata l'assoluzione di due anni fa, poi il ricorso della Procura regionale della Corte dei Conti, ora questa ulteriore assoluzione".

Il sindaco si leva così qualche sassolino dalla scarpa. "C'è motivo di soddisfazione - ha sferzato - anche in relazione al polverone sollevato da gente che in questi anni ha sparso fango e veleni contro il Comune di San Lazzaro e i suoi amministratori. Non sono mancate strane interrogazioni in Consiglio su chi fossero i legali della difesa, o prematuri giudizi emessi senza rispetto dei Giudici della Corte dei Conti, né del buon senso. Ora c’è un punto ulteriore e definitivo di chiarezza e di verità a cui tutti sono chiamati a riferirsi. Un conto è ciò che afferma il magistrato inquirente, un conto è ciò che appura quello giudicante, al quale ci siamo sempre rimessi non solo con piena fiducia, ma con un rispetto che è il rispetto di chi davvero è disposto a sottomettersi sempre, non a seconda delle convenienze, a maggiore ragione nel ruolo di pubblico amministratore, al controllo di legalità e al primato della legge."

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