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Martedì, 23 Aprile 2024
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In 3 mila al Paladozza per Bersani: "Insieme e non solo uno al comando"

Pierluigi Bersani a Bologna a poche ore dalle primarie del Centrosinistra appoggiato da Merola, Donini ed Errani: "Abbiamo la costituzione più bella del mondo"

In prima fila, sotto il palco bolognese che ha accolto Pierluigi Bersani, Vasco Errani, Raffaele Donini e il sindaco Virginio Merola. Poi le 3.000 persone che hanno occupato quasi tutte le poltrone del Paladozza per ascoltare il candidato numero uno del PD, il giorno dopo la tappa felsinea di Matteo Renzi: "Non facciamo le primarie per pettinare le bambole. Governare per me significa chiedersi cosa cambiare oggi e non mettere a capo del partito una sola persona".

Pierluigi Bersani al Paladozza di Bologna

Quella bolognese è la penultima tappa del tour di Bersani in vista del voto delle primarie di domenica: "Saluto ognuno di voi, molti dei quali conosco di persona". Un abbraccio atteso quello di una delle roccaforti del partito (oltre 20.000 i preregistrati in città, 200.000 in tutta la regione) e soprattutto del segretario". Del suo sfidante Matteo Renzi non è stato fatto il nome, solo qualche riferimento ("Ho fatto il Ministro a 48 anni, non a 25. A 25 sarei stato certamente più sveglio, ma non avrei saputo tante cose che vanno sapute"). Il sindaco Virginio Merola: "Inutile cambiare facce con i pensieri di prima. Per il Partito è il momento del coraggio e della verità".

BERSANI: FANTASTICA LA SERATA A BOLOGNA. "Non chiederò di piacere agli italiani, ma vi chiederò di essere creduto, perché vi dirò le cose come stanno. Tutti insieme, non con un uomo solo al comando", la conclusione del suo intervento. Per accoglierlo il Pd bolognese ha organizzato una lunga manifestazione iniziata fin dal pomeriggio con stand gastronomici, musica e comici: "Questo Donini, oltre che un gran segretario, è anche un gran sceneggiatore. E' una serata fantastica", il tributo di Bersani al leader bolognese del Pd. Poi spazio all'orgoglio 'democratico' di aver organizzato primarie che sono già di per sé un successo: "Io come segretario mi sento come se avessi già vinto, vista la passione che ho visto in giro". Anche perché "non è che facciamo le primarie per pettinare le bambole", ci ha scherzato sopra il segretario con una metafora delle sue. Quindi ha messo in guardia: "O riusciamo noi a prenderci un po' di responsabilità per rimettere sui binari questo paese, o diventiamo un problema per l'Europa e per il mondo", prima della stoccata a Grillo, "che porta con sé istanze giuste, ma del quale non dobbiamo far passare l'idea del modello, di uno al quale non si può nemmeno fare delle domande".

IPOTESI BALLOTTAGGIO? NESSUNA PREOCCUPAZIONE. Io indebolito dal ballottaggio? E' l'ultima preoccupazione che ho". Parola di Pierluigi Bersani, a due giorni dal voto delle primarie per il centrosinistra: "non faccio appelli per il voto utile, abbiamo voluto il secondo turno perché ci sono parecchi candidati ed è facile che si arrivi al ballottaggio", ha sottolineato stasera a Bologna il segretario del Pd, secondo il quale "chi vince deve avere più del 50% dei voti dei progressisti".

HO GIA' VINTO. "La preregistrazione è molto molto alta, quindi mi aspetto che ci sarà una grande affluenza". E' la previsione fatta dal segretario del Pd, Pierluigi Bersani, per il voto di domenica. "Pronostici? Non ne saprei fare", ha risposto ai cronisti a margine di un incontro politico al Palasport di Bologna.A due giorni dal voto delle primarie del centrosinistra, il bilancio del segretario del Pd Pierluigi Bersani sulla competizione è comunque positivo. "La campagna è andata benissimo, abbiamo girato l'Italia e c'é stata una grandissima passione", ha spiegato Bersani a margine di un incontro politico a Bologna, rivendicando la paternità della scelta delle primarie: "io ci ho creduto e io le ho volute. Sono contentissimo e a questo punto io ho già vinto". Secondo il segretario, infatti, "questa cosa farà bene al Pd e ai progressisti e dà il segno che in Italia ci sono anche delle energie vere e buone che possono servire al paese". E ha aggiunto: "io avrei potuto essere il candidato senza neanche fare questa scarpinata".

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